Per ricordare a Di Maio e al Governo che “la crisi delle imprese italiane non va in vacanza” Fratelli d’Italia questa mattina è scesa in piazza contemporaneamente in tutta Italia – si legge in una nota – per una serie di manifestazioni davanti ai siti produttivi di aziende in crisi.

Ogni realtà territoriale di Fratelli d’Italia ha scelto una delle aziende per le quali è stato istituito un tavolo di crisi nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico: ne esistono quasi duecento, con quasi trecentomila lavoratori a rischio e quasi seicentomila nell’indotto.

È questo il cuore della crisi industriale che il Ministero non riesce a gestire. Ma la maggior parte di questi 200 tavoli, che riguardano aziende medio-grandi, a oggi non sono neanche mai stati riuniti dal dicastero di Luigi Di Maio. Il Ministero al massimo ha predisposto la proroga della cassa integrazione in attesa di “accompagnare” i lavoratori verso il reddito di cittadinanza.

E un flash mob Fdi lo ha organizzato anche davanti al ministero, con la partecipazione di Giorgia Meloni. Tra le cento aziende davanti alle quali si è svolto il presidio di Fratelli d’Italia – prosegue la nota – ne ricordiamo alcune come in Abruzzo il Call Center Consorzio Lavorabile a Pettino (AQ), Mercatone Uno di Teramo e di Chieti; in Calabria l’Enel di Corgliano-Rossano; in Campania lo stabilimento Doria di Acerra; in Emilia Romagna gli stabilimenti di Mercatone Uno a Ferrara, Parma e Bologna; in Lombardia presso la Whirpool di Pero (MI), davanti a Tribunali di Bergamo e di Busto, davanti alla Franco Tosi Meccanica di Legnano e alla Vetri Srl di Mantova Villa Poma; nelle Marche davanti al Mercatone Uno a Civitanova Marche; in Piemonte Mercatone Uno di Gravellona Toce (Vco), la Ditta Msa ad Asti, la Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria), il Mercatone Uno di Caltignaga di Novara e di Biella, l’azienda risicola Naturalia di Larizzate (Vercelli) e lo stabilimento Hag di Andenzeno (Torino); in Puglia davanti all’Ilva di Taranto; in Toscana Acciaierie JSW – Ex Lucchini di Piombino; in Umbria l’Ex Cementir di San’Angelo in Mercole (Spoleto); in Veneto Mercatone uno a Legnago (VR); in Trentino davanti al Mercatone Uno di San Michele dell’Adige.

Il partito guidato da Giorgia Meloni propone: di Commissariare Di Maio, incapace di gestire le crisi industriali perché non ha alcuna visione e politica di impresa; che i tavoli debbano essere integrati con chi conosce davvero le imprese e il territorio: 4 parlamentari del territorio (due maggioranza, due di opposizione; dai rappresentanti delle Associazioni di impresa con i rappresentanti dei sindacati, di Regioni e gli enti locali, i rappresentanti di CDP e Invitalia; la creazione del “Pronto Soccorso Aziendale”: una nuova Struttura di Crisi di Impresa: un coordinamento stabile tra Mise, Regione, Associazioni di impresa e Sindacati