Lo street food, soprattutto negli ultimi 5 anni, è riuscito a conquistare sempre più sostenitori, tra i produttori e tra i consumatori. Nell’Isola, secondo i dati rielaborati dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte UnionCamere-Infocamere, nel 2018 le imprese registrate come “Attività di ristorazione ambulante” sono 156 e sono cresciute del 56% nell’ultimo quinquennio, contro un totale di 2.729 e una crescita media nazionale del +58,9%.

Nel Sulcis queste attività sono 23, equivalenti a +15 attività rispetto al 2013. A livello regionale, i dati raccontano di 38 attività gestite da under 35 nel 2018 (24,4% sul totale delle imprese) e di quattro imprese gestite da stranieri (2,6%). Tra le province, 56 sono registrate a Cagliari, 48 a Sassari, 15 a Nuoro e 14 a Oristano. Pani indorau, pani cun cipudda, pani cottu e pani frattau ma anche calamari e pesce fritto da passeggio, frittelline di gianchetti, hamburger gourmet, focacce e pizze.

Senza dimenticare le decine di formaggi tipici, panini con gli insaccati tradizionali, e ancora panadas, focacce, pizzette sfoglia, culurgionis, sebadas. E ancora la fregula condita, i gnocchetti, i raviolini di ricotta oppure i più “trendy” prodotti gourmet bio o vegani di nuova concezione. Il tutto innaffiato con dell’ottima birra artigianale locale di Sant’Antioco e Carbonia.

“Tutto sempre con il massimo rispetto delle materie prime, delle regole sanitarie e delle tecniche di lavorazione tradizionali – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – oltre all’attenzione verso le esigenze alimentari dei consumatori che sono le caratteristiche principali delle nostre produzioni artigiane, da sempre riconosciute per la loro genuinità e specialità. Per questo il nostro plauso va all’International Street Food di San Giovanni Suergiu – continua – una manifestazione che è riuscita a unire il valore delle produzioni locali e il gusto del cibo da strada con la cultura gastronomica e la conoscenza delle imprese e delle attività dell’agroalimentare”.