Il luogo dove è stato ucciso Fabrizio Piscitelli, conosciuto come Diabolik, Roma, 13 agosto 2019. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

“Al fine di non negare il funerale a Fabrizio che normalmente si riserva a tutti gli esseri umani, le reitero la proposta di optare per il santuario del Divino Amore la cui conformazione consentirebbe il controllo degli ingressi e dunque di bilanciare e rispettare i principi di uno Stato di diritto, garantiti dalla Costituzione, quali appunto la sicurezza e l’ordine pubblico, con il diritto al rito delle esequie cristiane”. Lo scrive Angela Piscitelli, la sorella dell’ultras della Lazio ucciso nei giorni scorsi a Roma, in una lettera al Questore di Roma.

“Si coglie l’occasione per confermare la nostra collaborazione con le Istituzioni – aggiunge nella lettera inviata per conoscenza anche al prefetto e al ministro dell’interno – facendo appello a tutte le tifoserie e a tutti quelli che vorranno partecipare affinché il funerale di Fabrizio sia anche un’opportunità per diffondere un messaggio perché lo stadio possa diventare un luogo più sicuro e sereno per assistere ad uno degli sport più amati al mondo: il calcio”. “Tuttavia, la famiglia Piscitelli, come sopra già detto, dissociandosi da ogni ed eventuale comportamento a rischio, ricorda a tutte le istituzioni che nessun fatto potenzialmente lesivo dell’ordine e della sicurezza pubblica, generato da chiunque, le potrà mai esserle imputato. Nell’attesa che l’iter legale intrapreso dai familiari faccia il suo corso, si porgono distinti saluti”, conclude al lettera pubblicata sui profili Fb delle figlie del tifoso biancoceleste noto come Diabolik.