Tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, la Germania giovedì 15 agosto, segnala un lotto di “Salame di cervo” prodotto in Alto Adige per la presenza di corpi estranei.

L’allarme riguarda per adesso la Germania. Ma quello che preoccupa è che il prodotto viene importato dall’Italia.

Quindi potremmo trovare anche noi, sulle nostre tavole, il salame contaminato. Nello specifico si tratta delle confezioni da 300 grammi del lotto 0219, prodotte tra il 20.05.2019 e il 21.06.2019, aventi scadenza minima del 18/08/2019 e 19/09/2019 dall’azienda Trockner Sebastian SRL nello stabilimento di Colma Barbiano in Alto Adige, in via Chiesa n° 5 e distribuito in Germania. Il ritiro, disposto in via precauzionale dalla stessa ditta produttrice, è scattato a seguito di alcuni test svolti in autocontrollo che hanno stabilito la possibile presenza di corpi estranei all’interno del salame di cervo.

“A scopo precauzionale richiamiamo il prodotto per la possibile presenza di un corpo estraneo. E’ possibile che si trovano corpi estranei metallici (residui di munizione nella carne di selvaggina) nel prodotto. Per questo non è possibile escludere un rischio per la salute. I clienti devono assolutamente prestare attenzione al richiamo e non consumare il prodotto richiamato. Il prodotto corrispondente, se ancora disponibile, può essere restituito” spiegano infatti dalla società. A diramare l’allerta in tutta Europa è il Rasff, il Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi, che ha pubblicato un documento di rischio “grave”.

Le autorità sanitarie hanno ordinato ai grossisti che riforniscono ristoranti e catene di supermercati della Germania di interrompere l’importazione del prodotto. Come sempre, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, per chi avesse già acquistato il prodotto interessato dal richiamo, il consiglio è di non consumarlo ma di restituire le confezioni al punto vendita per la sostituzione.

L’allerta è riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de.