Nicola Zingaretti durante la relazione alla Direzione del Pd, in una foto tratta dal profilo Facebook del PD, Roma, 21 agosto 2019. PROFILO FACEBOOK PD +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO? ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

La Direzione del Pd ha approvato un ordine del giorno che ripercorre la relazione di Nicola Zingaretti dando il mandato a aprire una trattativa per verificare la possibilità di “un governo di svolta per la legislatura”, in “discontinuità” col precedente. Il documento è stato approvato per acclamazione all’unanimità.

Il governo giallo verde caduto ieri “è stato uno dei peggiori della storia della Repubblica, dopo 14 mesi è fallito”. “Per il Paese l’eredità di questo governo è drammatica”, ha detto Zingaretti nella relazione alla Direzione del Pd.

“Il problema non è l’esercizio provvisorio, ma la manovra mostruosa che abbiamo davanti” e che ammonta ad almeno 23 miliardi. “Togliamoci dalla testa che trovare 23 miliardi sia facile – ha spiegato Zingaretti -, per questo la manovra è il primo punto del confronto”.

“Non credo in un governo di transizione che porti al voto. Sarebbe rischioso per i Democratici e anche per il Paese. Ora tocca a noi muoverci e indicare una strada. Dentro il percorso di consultazione dobbiamo dare la disponibilità se c’è la possibilità di una nuova maggioranza parlamentare in grado di dare risposte serie ai problemi del Paese”.

Un eventuale nuovo governo deve essere “di svolta, di legislatura” altrimenti “è meglio andare alle urne”, ha detto Zingaretti.

“Appartenenza leale all’Unione europea; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento; sviluppo basto sulla sostenibilità ambientale; cambio nella gestione di flussi migratori,con pieno protagonismo dell’Europa; svolta delle ricette economiche e sociale, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti”: sono i cinque punti indicati da Zingaretti nella relazione alla Direzione del Pd per trattare sulla nascita di un nuovo governo.

“Sono molto contento e molto soddisfatto per il livello di unità e compattezza che abbiamo trovato nella direzione del partito che per la prima volta dopo moltissimi anni ha votato dandomi un mandato all’unanimità. Noi siamo pronti per riferire al presidente Mattarella la nostra piena disponibilità a verificare le condizioni di un governo di svolta utile al paese”, ha detto il segretario del Pd al termine della direzione del partito.

“Non sarò al governo con il Movimento 5 Stelle. Posso votare la fiducia se ci sarà un’ipotesi di governo, posso dare una mano sui contenuti ma al governo con i Stelle anche no, grazie”. Parola di Maria Elena Boschi, deputata del Pd ed ex sottosegretario nel governo Renzi entrando al Nazareno per la direzione del partito. “Garantiamo un appoggio a un esecutivo se ha un programma chiaro, forte, che possiamo condividere per quello che ha detto anche il segretario Zingaretti – ha continuato – Ci vuole un impegno forte su contenuti. Certo, noi preferiamo un governo istituzionale. Se sarà di legislatura, vedremo”.