“Evviva la bandiera blu sulla spiaggia di Tuerredda, lungo il litorale di Teulada (SU). In realtà, fin da giugno chioschi e servizi per la balneazione, con i loro ombrelloni, sdraio e pedalò, impediscono anche due passi sulla battigia marina. Come avviene da fin troppi anni, la progressiva occupazione della spiaggia ha fatto impallidire le immaginazioni più allucinanti (e allucinate). Alla sardinizzazione della spiaggia (le sardine stanno più larghe nella scatoletta) si aggiunge un suk dove si mercanteggia ogni cosa, un assedio di parcheggi e olezzi gastronomici e uno scarico incontrollato di rifiuti vari a ridosso della spiaggia. Sotto gli occhi di tutti, naturalmente”, lo denuncia il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.
“Controlli sul demanio marittimo annunciati (nota Cap. Porto Cagliari prot. n. 24480 del 17 giugno 2019), ma, vista la situazione, non si sa quanto efficaci. L’associazione ecologista aveva chiesto (10 giugno 2019) chiede alla Guardia costiera, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, al Comune di Teulada puntuali verifiche sul rispetto delle già assurde concessioni demaniali marittime – e prosegue – ora, invece, chiede (30 agosto 2019) al Comune di Teulada, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, ai Carabinieri del N.O.E. la bonifica ambientale dello scarico incontrollato di rifiuti a ridosso della spiaggia”.
“Un letamaio per impreziosire il consueto scempio che ogni estate si consuma ai danni di un vero e proprio gioiello ambientale del Mediterraneo, per i lucrosi ricavi di titolari di stabilimenti balneari, ristoratori, parcheggiatori, venditori abusivi – e conclude – Tuerredda ha bisogno di drastiche misure, come il numero chiuso dei bagnanti, per consentirne la salvaguardia: il Comune di Teulada, a cui sono delegate le funzioni amministrative in tema sul demanio marittimo, fa orecchie da mercante”.