“Il Sulcis-iglesiente rivendica la sua provincia”. Inizia così il comunicato del consigliere regionale della Lega Michele Ennas.

“Nei prossimi giorni si terrà una riunione di tutta la maggioranza regionale dove chiederò che venga deciso il futuro dell’attuale provincia Sud Sardegna. L’assessore agli Enti Locali Quirico Sanna – prosegue Ennas – ha più volte dichiarato che i confini della provincia Sud Sardegna dovranno essere ridisegnati determinando un’area del Sud-Ovest della Sardegna che ingloberebbe il Sulcis, l’Iglesiente e parte del Medio Campidano. Tale provincia ridefinita avrà come centri di riferimento Carbonia e Iglesias. Abbiamo in mente una riforma degli enti locali – continua il consigliere regionale – che superi le aggregazioni dei comuni proposte dall’attuale legge regionale in vigore che non funzionano. Una riforma che dia alle province veri poteri gestionali, affinché siano capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini e alle necessità del territorio”.

“Questo non è solo il mio parere, ma anche quello di tanti amministratori locali delle cittadine del sulcis-iglesiente che sto incontrando in questi giorni. Chiederò all’Assessore regionale Sanna ed al mio collega di partito Pierluigi Saiu, presidente di commissione Enti Locali, di partecipare ad un incontro che promuoverò nel territorio sul tema provincia e sviluppo del territorio”.

“In tema di sanità – sottolinea il consigliere della Lega – l’annuncio del presidente Solinas sulla realizzazione di un nuovo ospedale del Sulcis Iglesiente è l’espressione della nostra volontà di progettare un sistema sanitario che sia funzionale ai bisogni del territorio e che guarda al futuro. Nel frattempo nel sulcis-iglesiente continueremo a lavorare affinché siano garantiti tutti i servizi, senza nessun passo indietro. Saranno stabilite con precisione le funzioni di questo nuovo presidio ospedaliero ed il futuro ruolo delle strutture attualmente esistenti. Personalmente – conclude Michele Ennas – sono impegnato quotidianamente nel confronto sul tema della sanità con operatori, cittadini e associazioni, unitamente all’assessore regionale Mario Nieddu, in una situazione che definire difficile è un eufemismo, determinata da una riforma scellerata che ha pensato solo ai conti e ha mandato in tilt il sistema sanitario specie nelle periferie”.