A un anno esatto dalla morte, Macomer prega per Manuel Careddu, il 18enne ucciso a colpi di badile e piccone sulle sponde del lago Omodeo e poi sepolto in un terreno a Ghilarza dove il corpo venne scoperto un mese dopo il delitto. Questa sera la messa di trigesimo nella chiesa di San Pantaleo, celebrata dal vice parroco don Cristian Sanna. Sguardi bassi e occhi lucidi per ricordare Manuel e dedicargli una preghiera. In prima fila la mamma, Fabiola Balardi, il padre Corrado, la sorellina e le due nonne. Tante lacrime sono state versate per lui dalla famiglia in un anno di sofferenza.

“E’ un giorno di dolore in cui ho rivissuto l’ultimo anno dal giorno in cui Manuel è sparito”, ha detto la mamma a chi le ha stretto la mano e portato parole di conforto. “Bisogna amare e capire i giovani – ha predicato dall’altare don Sanna – perché in ogni giovane c’è un pezzo di Manuel”.

Stamattina il ragazzo è stato ricordato in Consiglio comunale a Macomer dal sindaco Antonio Onorato Succu: “Un anno fa moriva Manuel Careddu, un dolore grandissimo per tutta la comunità, lo ricordiamo oggi con un minuto di silenzio”, ha esordito in Consiglio il primo cittadino. Venerdì i giovani della cittadina del Marghine gli tributeranno il “Concerto in memoria di Manuel”, con inizio alle 18.30 nel Centro polifunzionale di Sertinu. L’evento sarà all’insegna della musica rap e techno ma anche dell’arte: i ragazzi del paese realizzeranno un murale su cui fisseranno le impronte delle loro mani.