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“Mi vogliono in galera per aver denunciato la verità. Me la vogliono far pagare a tutti i costi. Generali e Ministri”. Chi scrive è Mauro Pili, leader di Unidos, che con una lunga lettera fa sapere di aver ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini per aver filmato senza autorizzazione il deposito delle scorie radioattive nella base di Capo Teulada nel corso di una ispezione parlamentare del 3 agosto 2016. Le accuse della Procura di Cagliari sono quelle di “Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio” (art. 326 C.p.) e Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità (art. 650 C.p.).

“Profittatori della nostra terra, inquinatori e devastatori seriali di ambiente e salute. Servili privatori di libertà – afferma Pili – , violentatori seriali dei più elementari principi di trasparenza e legalità! Hanno tentato in tutti i modi di fermarmi, prima con il negazionismo di Stato, costruito con balle e manipolazioni di ogni genere, con complici e servi, e ora con la via giudiziaria. Ancora una volta – prosegue il leader di Unidos – il ministero della difesa tenta di mandarmi in galera, questa volta perchè avrei svelato la presenza di un deposito di rifiuti radioattivi dentro il poligono militare di Teulada”.

L’accusa del pm Andrea Vacca, titolare dell’inchiesta, “è chiara perchè – scrive Pili – nella sua attività di visita ispettiva in qualità di parlamentare ha documentato con un video un deposito di rifiuti radioattivi definito “sensibile” dentro il poligono militare di Teulada e lo ha fatto nonostante il “divieto” del generale comandante! Sfuggono – prosegue – le procedure dei decreti di secretazione, di classificazione, l’inconsistenza di comunicazioni verbali campate per aria”.
“Con me – prosegue Pili – avete sempre appeso male le chiavi! E adesso da vili cercate di farmi finire in galera con balle e mistificazioni varie, pur di nascondere il disastro ambientale che avete impunemente messo in campo nei poligoni militari della Sardegna. Mi avete denunciato alla pari del ladro che denuncia il poliziotto che ha disturbato la rapina.Una violazione di una sorta di segreto di Stato inesistente e farlocco! Stamane sono andato in Procura a sfogliare il fascicolo delle accuse, nonostante ad oggi niente mi sia stato ancora notificato. Mi difenderò – afferma -. Come sempre”.

“L’attacco nei miei confronti è concentrico – continua il leader di Unidos – e il ministero della Difesa ritiene così facendo di minare la mia relazione d’inchiesta. Finisco in galera? Non me ne frega assolutamente niente! Solo un lestofante avrebbe tenuta nascosta quella verità sul deposito di scorie radioattive”.
Pili spiega che quel video “che documenta la vergognosa presenza di un deposito di rifiuti radioattivi a Teulada era, ed è, la prova provata che dentro il poligono si faceva uso indiscriminato di munizioni contenenti torio, molto più pericoloso dell’uranio, sulle quali bisognava, secondo loro, tacere! Ho avuto la fortuna di poter sequestrare attraverso la commissione d’inchiesta tutti i documenti collegati a quei fatti nella base militare del Cisam di Pisa”.

“Combatterò anche questa ennesima sfrontata accusa, forse da solo – conclude -, come spesso mi è capitato. Non me ne dolgo oltre modo, ognuno del resto risponde alla propria coscienza! Per me giustizia e libertà vengono prima di qualsiasi umana pretesa”.