Si è tenuta oggi a Sassari la prima udienza del processo d’appello per l’alluvione che il 18 novembre del 2013 devastò la Gallura, causando tredici morti. Fra questi sei rimasero travolti e uccisi a Olbia: Morgana Giagoni di 2 anni e la mamma Patrizia Corona di 42, Francesco Mazzoccu, 37 anni e il figlio Enrico di 4, Anna Ragnedda di 83 anni e Maria Massa di 88. Sono imputati con le accuse di disastro colposo e omicidio colposo plurimo l’ex sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, i dirigenti del comune di Olbia Antonello Zanda e Gabriella Palermo, il funzionario Giuseppe Budroni e il dirigente dell’ex provincia di Olbia Tempio Federico Ferrarese Ceruti.

Quest’ultimo è a processo solo ai fini civili, e non per omicidio colposo. In primo grado gli imputati furono tutti assolti dal tribunale di Tempio Pausania, sentenza impugnata dalla Procura e dalle parte civili. In apertura di udienza il collegio difensivo, composto dagli avvocati Agostinangelo Marras, Nicola Di Benedetto, Jacopo Merlini, Pasquale Ramazzotti, Lorenzo Soro e Nicola Satta, ha sollevato delle eccezioni di inammissibilità per il ricorso proposto dalla Procura.

Nessuna eccezione, invece, è stata avanzata per il ricorso presentato dalle parte civili, rappresentate dagli avvocati Elias Vacca e Danilo Mattana, Domenico Putzolu, Giampaolo Murrighile, Mario Perticarà e Alex Russo. La corte, presieduta dal giudice Plinia Azzena, si pronuncerà sulle eccezioni di inammissibilità il prossimo 2 ottobre.