“Situazione tranquillizzata, secondo me questo Governo andrà avanti. Non so se farà le cose giuste, ma andrà avanti”. Così Carlo Cottarelli, economista e direttore dell’Osservatorio dei conti pubblici dell’Università Cattolica,, questo pomeriggio a Cagliari a margine della presentazione del suo libro I sette peccati capitali dell’economia italiana. Tasse? C’è chi annuncia ogni giorno che è necessario abbassarle. Ma la ricetta, per Cottarelli, non è cosi semplice: “Per abbassare le tasse bisognerebbe prima ridurre la spesa pubblica. Mentre invece la spesa pubblica corrente sta aumentando”.

Tra i peccati capitali elencati nel suo libro c’è l’evasione fiscale. “È chiaro che la pressione fiscale deve essere ridotta – ha aggiunto – ma non è che il problema dell’evasione fiscale si elimina automaticamente abbassando le tasse. Se così fosse, tanto meglio. Ma sono scettico, questo meccanismo basato sul ‘meno tasse, meno evasione’ mi sembra troppo rischioso”.

Sotto accusa anche la burocrazia: “Sono davanti a noi 50 Paesi al mondo in cui è più facile per le imprese interagire con la pubblica amministrazione, questo fa molto male all’economia italiana. Ci sono 33 miliardi di euro all’anno spesi dalle piccole e medie imprese per compilare moduli. Altro problema sono i tempi d’attesa. Per riprendere a crescere bisogna rivedere questo eccesso di burocrazia”. Le macchine blu? “Sono un mio pallino- ha spiegato Cottarelli – si sono ridotte, ma non tanto quanto si sarebbe dovute ridurre”. Stato e privati? “Servono le regole, ma devono essere poche e funzionali. Lo Stato deve dare a tutti le stesse possibilità, lo dice la Costituzione. Ma non deve essere troppo burocratico, altrimenti è tutto inutile”.