Il comitato di gestione dell’Autorità portuale riunitosi ieri a Cagliari, questa mattina ha inviato alle testate giornalistiche una nota esplicativa sui provvedimenti adottati nella seduta di ieri.

A margine e senza grossa rilevanza, si parla del progetto di ampliamento nel porto canale dell’ampliamento della concessione già in uso alla Feeder and Domestic Service, controllata della Grendi che da decenni opera nell’area.

Curiose le parole utilizzate nella nota: “Un sistema logistico che dovrà convivere, in futuro, con un progetto, il cui iter è ancora in corso, per la realizzazione di un terminal Gnl della società Isgas”… “Un deposito costiero, per un investimento di 84 milioni di euro, che rappresenta una scommessa strategica per il futuro dei traffici marittimi, commerciali e crocieristici, con la possibilità di rifornire navi da crociera ed altre unità di nuova generazione, ma allo stesso tempo, garantire l’approvvigionamento per uso civile ed industriale del metano”, parole chiare inequivocabili che messe in bocca al Presidente dell’Autorità Portuale Massimo Deiana, rappresentano il sostegno incondizionato ad un progetto contestato e pericoloso.

Si proprio così pericoloso, infatti secondo la direttiva Seveso il  progetto viene classificato come “Impianto a rischio di incidente rilevante”.

Senza dimenticare i rischi del progetto relativi al traffico marittimo nel sistema portuale cagliaritano con particolare riferimento alla concentrazione di navi petroliere, destinazione Saras, navi da crociere e tradizionali navi traghetto passeggeri.

Una promiscuità che costituisce un pericolo gravissimo considerati anche precedenti come quello della Moby Prince che urtò in porto la nave Agip Abruzzo provocando una strage senza precedenti.

A questo è indispensabile aggiungere una tematica affrontata compiutamente da direttive comunitarie relative alle interferenze portuali tra navi passeggeri e navi destinate al trasporto di materie pericolose che risultano eluse dall’intero progetto all’esame della commissione di valutazione d’impatto ambientale.

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