La disposizione sull’obbligatorietà del seppellimento dei ‘bambini non nati’, contenuta nella mozione del centrodestra al Comune di Cagliari sulla creazione del “Giardino degli angeli” che ha sollevato un vespaio di polemiche “era un refuso”.

Almeno così ha affermato la prima firmataria del documento, Stefania Loi, di Fratelli d’Italia che ha scatenato polemiche in tutta Italia e che ha visto una presa di distanze chiara e forte dalla società civile.

“Non era questa l’idea mia, né quella dei colleghi consiglieri, tanto che è stata interamente stralciata – aggiunge – Ciò tuttavia non deve compromette l’intento che si prefigge il ‘Giardino degli angeli’, come atto di civiltà già adottato da numerose città italiane”.

L’idea nasce “dalla mia esperienza personale, dall’aver conosciuto, nell’arco di diversi anni, tante donne che hanno subito la perdita del loro bambino, entro le 20 settimane – prosegue Loi – Ho visto il dolore nei loro occhi. Così ho deciso di dare una mano d’aiuto concreta, perché intendo in questo modo fare la politica”. La mozione prevede uno spazio al cimitero cagliaritano dedicato ai “bambini non nati”, riservato agli embrioni di età presunta inferiore alle 20 settimane e ai feti fino alle 28 settimane.

“Un luogo nel quale le donne, le coppie, le famiglie, possano raccogliersi in preghiera. O semplicemente trovare un po’ di conforto, serenità”, conclude l’esponente FdI che è anche presidente della Commissione comunale Pari Opportunità.

Ma il dubbio rimane, siamo sicuri che senza le polemiche che si sono scatenate, il “refuso” sarebbe stato cancellato?

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