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Sono iniziati questa mattina alle 9, davanti alla giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Oristano, Annie Cécile Pinello, gli interrogatori di garanzia per i quattro arrestati nell’inchiesta su un presunto sistema di assunzioni pilotate in cambio di voti all’ospedale San Martino. I quattro, tutti ai domiciliari, si sono presentati a Palazzo di giustizia con i loro avvocati difensori.

Il sindaco di Macomer ed esponente del PdS, Antonio Succu, sospeso dall’incarico per effetto della legge Severino, si è avvalso della facoltà di non rispondere. E’ ancora sotto interrogatorio, invece, il capo del personale del San Martino Giovanni Piras, che pare stia rispondendo alle domande del Gip.

In Tribunale, in attesa di essere chiamati dal giudice, ci sono anche l’ex consigliere regionale Augusto Cherchi (Pds) – primario all’epoca dei fatti contestati, stesso ruolo ricoperto da Succu – e il caposala del’ospedale oristanese Salvatore Manai, di Silanus. Gli altri indagati, Agnese Canalis, responsabile dell’agenzia interinale di Sassari che forniva il personale infermieristico al San Martino, e Maria Giovanna Porcu, ex commissaria straordinaria della Asl 5 di Oristano, saranno interrogati venerdì 11 ottobre.

E’ durato più di tre ore l’interrogatorio del capo del personale dell’ospedale San Martino di Oristano, Giovanni Piras. Ha risposto alle domande della giudice delle indagini preliminari, Annie Cécile Pinello, di fronte alla quale sono sfilati oggi tutti e quattro gli indagati finiti ai domiciliari per lo scandalo della sanità. L’avvocato difensore, Luigi Satta, lasciando il Tribunale, ha detto che conta “di poter dimostrare l’estraneità ai fatti del suo assistito: Piras – ha chiarito con i giornalisti – è un lavoratore corretto e onesto”. Si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere il sindaco di Macomer, Antonio Succu (PdS), e il caposala del San Martino Salvatore Manai. L’ultimo interrogatorio riguarda l’ex consigliere regionale Augusto Cherchi (PdS): anche lui avrebbe deciso di non parlare.