La Siria è in guerra da ormai 9 anni ed è senza dubbio il teatro in cui si sta svolgendo la terza guerra mondiale, dove  a partire da Usa, Israele, Turchia, Arabia Saudita, Gran Bretagna, Francia, Russia, Iran, Italia, Libano, Iraq, Qatar, Canada, Australia tutti sono coinvolti direttamente in questo conflitto.

Ho fatto un elenco riduttivo delle nazioni coinvolte, ma questo ci fa capire cosa sta avvenendo dal 2013 nella Siria laica di Bashar Al Assad.

Hanno iniziato gli uomini della Cia che hanno provato a destabilizzare dall’interno il paese, manifestazioni studiate a tavolino che in un primissimo momento non avevano il sostegno delle popolazioni locali e che solo grazie all’arrivo di frange islamiste hanno visto folle in piazza.

Il governo del Premio Nobel per la pace Obama insieme alla Clinton hanno chiuso accordi segreti con i peggiori sanguinari estremisti e grazie ai servizi segreti europei, compresa l’Italia, abbiamo spedito migliaia di tagliagola in territorio siriano.

Passavano dalle frontiere turche, sempre disponibili a far attraversare il confine a personaggi segnalati dalle Intelligence di tutto il mondo, ma che in quella fase erano utili per distruggere la più grande nazione del mondo arabo.

Migliaia e migliaia di belve wahabbite, feroci guerriglieri hanno avuto il tempo di esercitarsi nei campi sotto il controllo di Qatar, Arabia Saudita e Turchia.

Parallelamente gli Usa sono entrati illegalmente in Siria stabilendo basi militari nel Nord  al fianco dei curdi e nel Sud della Siria.

Tra il 2014 e il 2015 si sono strutturati in territorio siriano i due fronti della guerra mondiale: da una parte Arabia Saudita, Usa, Qatar, Turchia e dall’altra oltre alla Siria, la Russia, l’Iran e il movimento libanese di Hezbollah.

In quel contesto il popolo curdo, che prima era riconosciuto e rispettato dal Governo Assad, sceglie di schierarsi  con gli Usa e fa il bello e cattivo tempo nell’area in cui si trovavano i pozzi petroliferi siriani, il tutto in cambio di promesse di autonomia territoriale.

Il rafforzamento dell’Isis avviene con il sostegno diretto anche di Israele che inizia una serie di bombardamenti mirati alle postazioni militari iraniane e siriane.

La Siria in questi anni ha pagato la sua resistenza contro metà pianeta  con almeno trecentomila morti e quasi 4 milioni di profughi, ma non ha mai mollato, anzi, ha sconfitto i terroristi e indirettamente ha salvato tutti noi dall’Isis.

Ora l’offensiva turca, annunciata con l’avvallo degli Usa non è un attacco contro i curdi, o almeno in parte lo è, ma è principalmente il tentativo di riprendersi parte della Siria insieme alle peggiori bande jihaidiste che nell’ultimo anno sono state sconfitte.

Diverse carceri piene di militanti Isis sono state aperte e l’offensiva in territorio siriano colpisce curdi, yazidi e cristiani.

Ma si parla solo di curdi, in gioco ancora una volta c’è un intera nazionale che da sola ha sconfitto l’Isis e che ora si ritrova ancora una volta sola contro la peggiore banda di sanguinari.

La stampa forse solo ora si sta accorgendo di cosa si muove dietro la Turchia, ma quelli che prima chiamavano “ribelli”, sono gli stessi che oggi uccidono anche i curdi e ripeto anche…

Ma in questo contesto per fortuna che c’è Bashar Al Assad che ancora una volta è in prima linea per la sua Siria e per difendere tutti noi dagli errori folli dell’Occidente.