Da ieri sera c’è anche il mandato politico dell’intero Consiglio regionale: lo status quo, quindi il sistema attuale di convenzione della Regione con Aias, deve essere superato.

Ma c’è un particolare di non poco conto, l’assenza ingiustificabile del Presidente della Giunta Regionale, Christian Solinas. Il quale per i più informati era a Sassari in vista dell’inaugurazione dei nuovi mezzi dell’Arst.

L’Aula ha votato all’unanimità (47 sì) la risoluzione della commissione speciale istituita per fare luce sullo stato di insolvenza dell’associazione nei confronti di 1.300 dipendenti che vantano dodici stipendi arretrati, 6 bonus Renzi, Tfr, premi di produzione, tutte somme che dovrebbero essere nelle tasche dei lavoratori.

Ora la palla passa alla Giunta, che dovrà decidere come andare oltre la situazione attuale. L’assessore della Sanità, Mario Nieddu, ha dato qualche anticipazione. “La soluzione che noi abbiamo in mente è avviata, un’opzione studiata per garantire la continuità dell’assistenza, e per garantire al massimo, per quanto possibile, i livelli occupazionali”, ha spiegato in Aula. Una soluzione, ha precisato, “che metterà d’accordo tutti”.

L’esponente della Giunta Solinas, tuttavia, ha chiarito che “non è questa la sede per spiegare meglio la strada intrapresa”. Probabilmente, anche la Giunta attende di conoscere gli sviluppi della richiesta di fallimento per insolvenza avanzata dalla Procura di Cagliari nei confronti dell’Aias.

Ma Nieddu, nel suo intervento non  ha parlato di revoca della convenzione e i lavoratori hanno paura che si voglia ancora una volta “difendere i Randazzo”, così accusano i sindacati.

A “gestire” l’associazione è la famiglia Randazzo, da sempre impegnata in politica e da sempre impegnata nell’Aias. Vittorio e Alberto sono stati entrambi Consiglieri Regionali di maggioranza e di opposizione (fa poca differenza in questo caso) della stessa Regione che poi stanziava milioni e milioni di euro per le prestazioni assistenziali erogate dall’Aias.

Alle ultime elezioni regionali il candidato era Alberto Randazzo, presente nelle liste di Forza Italia nel collegio di Cagliari, poi non eletto e infatti come primo atto, senza ancora aver nominato la Giunta Regionale, Christian Solinas si adopera per bloccare Sas Domos, che sarebbe potuta essere l’ancora di salvataggio per i lavoratori allo stremo.

Come è stato detto più volte l’Aias si è spesa in campagna elettorale per sostenere il centrodestra e Solinas Presidente.

Assemblee, manifesti elettorali dentro le sedi e una lettera con l’invito esplicito a votare Alberto Randazzo nel collegio di Cagliari, mentre nel Sulcis l’indicazione era per sostenere Fabio Usai poi eletto con il Psd’Az.

Ma ci sono altri aspetti che fanno capire l’intreccio politico che si nasconde dietro l’Aias: un giornalista professionista, prima collaboratore di Alberto Randazzo in Consiglio regionale, per poi diventare membro dell’ufficio stampa dell’Aias e oggi è uno dei giornalisti dell’Ufficio stampa della nuova Giunta Solinas.

Ieri l’assenza di Solinas dal Parlamento dei sardi è stato visto come uno schiaffo e i lavoratori ora attendono che sia il tribunale a esprimersi perché della  politica si fidano ben poco.

 

Aias, la Procura di Cagliari chiede il fallimento