Oggi tzia Chiarina avrebbe 137 anni ed ha donato la casa alla Chiesa.

“Abbanoa, lascia in pace la signora Chiarina, è morta 44 anni fa. La signora Chiarina è morta il 9 aprile del 1975, viveva nella sua casa ad Orosei, aveva 93 anni e da allora la sua abitazione è chiusa, pare donata alla chiesa. In questi giorni però, con il meccanismo perverso di Abbanoa che fa consegnare le bollette a destra e a manca, è stata recapitata la scandalosa bolletta della signora Chiarina”.

La denuncia dell’assurda vicenda oroseina è di Mauro Pili, al quale gli esterrefatti familiari hanno recapitato sia la bolletta che il certificato di morte di tzia Chiarina che oggi dovrebbe avere 137 anni.

Nella bolletta si legge: nel primo quadrimestre 2019 avrebbe consumato 603 metri cubi, nel secondo addirittura 639 mc. (sic!) per un importo totale di 108,05 euro. “Ma non è finita perché la solerte Abbanoa ricorda in rosso alla signora Chiarina che deve pagare importi non pagati per 1.442,54 euro. Se non fosse una situazione drammatica ci sarebbe da ridere”, afferma Pili.

Quindi il leader di Unidos pone un problema: “Mandare bollette intestate ad una persona che dovrebbe avere 137 anni la dice lunga sui conti di Abbanoa, sulla sua gestione e sopratutto sulla solerzia con la quale si rapporta con i cittadini.

Ma c’è di più: come si fa a mettere a bilancio una somma come quella pretesa alla signora Chiarina, non solo per i vergognosi consumi stimati ma anche per gli arretrati, quando nel 1975 Abbanoa non esisteva?”.

Secondo quanto afferma Pili questa “è la logica perversa e illegale dei consumi stimati che fa rabbrividire, pensare che si possano emettere bollette di questa portata lascia comprendere che il sistema Abbanoa fa acqua da tutte le parti! E’ possibile che il sistema informatico non incroci i dati anagrafici degli utenti e segnali le più evidenti e macroscopiche deficienze?

“Eppure con quello che è stato speso (si vocifera di un sistema informatico andato in tilt) si dovrebbe ambire a ben altre procedure e ben maggiore precisione, invece, bollette per consumi stimati.

Ma quanti sono i casi di bollette stimate e di fatto inesistenti? E’ possibile – prosegue Pili – che i bilanci di Abbanoa possano contenere situazioni così evidenti tali da alterare gravemente il quadro finanziario? E quanto è veritiero il quadro dei crediti esigibili della società?”.

“Questo macroscopico esempio di Orosei e della signora Chiarina – continua il leader di Unidos – esplicita in maniera plastica la superficialità di quei conti e lascia emergere pratiche inaccettabili come il calcolo presunto del consumo della risorsa idrica, senza certezza e senza diritto! Fateci conoscere cosa scrivete nei bilanci e lasciate in pace la signora Chiarina”, conclude Pili.