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Sono 15 i lavoratori Aias che stanno portando avanti lo sciopero della fame per protestare contro il mancato pagamento di 12 mensilità arretrate da parte dell’associazione che ha chiesto il concordato al Tribunale e che, dopo il via libera del giudice, avrà 60 giorni di tempo per presentare un piano di rientro. Una situazione delicata che rischia di creare un’emergenza sociale ancora più grave se le cose dovessero precipitare: a rischio ci sono non solo i circa 1.500 lavoratori, ma anche i servizi per 3.500 persone delle quali 200 residenziali, quelle per le quali sarebbe più difficile trovare una sistemazione perché bisognose di assistenza h24.

Nel giorno del primo dei 10 giorni di sciopero decisi con i sindacati, i rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu e chiesto un incontro urgente con il prefetto di Cagliari perché attivi lo stato di crisi e permetta ad Ats di pagare almeno qualche mensilità arretrata.

“L’assessore ci ha ribadito che si sta lavorando per superare l’attuale situazione e continua a chiederci pazienza e fiducia – spiega Fulvia Murru della Uil-Fp – Noi sollecitiamo ancora una volta i lavoratori ad interrompere lo sciopero della fame, rassicurandoli che faremo di tutto per superare la situazione” “L’assessore ci ha detto che l’operazione che partiva dopo la votazione in Consiglio regionale subisce qualche rallentamento per via delle decisioni del tribunale – osserva Davide Paderi della Cisl-Fp – per questo abbiamo ha proposto di coinvolgere il prefetto per trovare una soluzione emergenziale e straordinaria: ad oggi i pignoramenti in corso si mangiano tutti gli stipendi e la situazione è molto più disperata di quanto non sembri”.