E’ di diverse centinaia di ettari bruciati il bilancio ancora provvisorio dei due vasti incendi scoppiati nella notte a Bosa e Arborea, in provincia di Oristano. In fumo macchia mediterranea, pascoli e pinete lungo le fasce costiere dei due comuni colpiti dalle fiamme.

La macchina antincendio ha avuto ragione del fuoco solo in mattinata, ma proseguono le attività per la bonifica dei luoghi e lo spegnimento degli ultimi focolai. Mobilitate complessivamente 25 squadre a terra tra Corpo forestale, Forestas, volontari e Vigili del fuoco, due Canadair della flotta nazionale e alcuni elicotteri dell’apparato regionale.

Nel frattempo, è stata riaperta al traffico la litoranea Bosa-Alghero chiusa da ieri sera a causa dell’incendio che ha divorato un versante del Monte Furru, alla periferia di Bosa Marina, costringendo all’evacuazione una quarantina di persone.

Hanno impiegato oltre tre ore i vigili del fuoco, il Corpo forestale e la protezione civile locale a spegnere l’incendio divampato durante la notte nel territorio di San Giovanni Suergiu, in località Mazzacchera, nel Sulcis. L’incendio, alimentato dal forte vento di scirocco, ha distrutto circa dieci ettari di macchia mediterranea. Le varie squadre di pompieri, Forestale e Protezione civile hanno lavorato dalle 23 alle 2 per domare ogni focolaio e mettere in sicurezza tutta l’area. Non si registrano particolari danni ad aziende o abitazioni.

I commenti delle Istituzioni:

Si muove la politica dopo gli ultimi incendi che nella notte hanno devastato le zone di Bosa e Arborea, in provincia di Oristano. “Sono andati in fumo ettari di macchia mediterranea, pascoli e pinete, destando allarme e profonda preoccupazione – dichiara il deputato sardo di Fi, Pietro Pittalis – Si tratta, infatti, di centri ad alta vocazione turistica e per la produzione di prodotti del lattiero-caseario nel caso di Arborea”.

“E’ evidente – prosegue il parlamentare – che non ci troviamo di fronte ad episodi dovuti al caso, ma riconducibili ad atti di natura criminale. Per questo, invitiamo il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ad attenzionare e monitorare la situazione, anche attivando un’opportuna attività di intelligence se necessario. Invitiamo, al contempo, tutti i parlamentari sardi ad un’azione comune, anche in vista della prossima manovra, perché vengano previsti fondi per il ristoro e il recupero delle comunità e delle imprese colpite”. Di mancanza di “piano organico di prevenzione” a livello regionale, parla invece il segretario del movimento Unione Popolare Cristiana (Upc) Antonio Satta.

“Sono anni – denuncia – che aspettiamo un piano organico per lottare e prevenire gli incendi in Sardegna. Da Roma siamo stati inascoltati e la nuova Giunta regionale non è riuscita ad essere credibile in tal senso. Si stanno distruggendo ettari di patrimonio arboreo, di cui solo la Sardegna in alcuni casi è portatrice. Probabilmente dietro c’è una mano assassina – chiarisce Satta – Non possiamo permettere che avvenga tutto ciò”.

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“Nonostante l’ora notturna di propagazione degli incendi, la risposta è stata efficace e immediata con uomini e mezzi presenti sul campo”. Così l’assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna, Gianni Lampis, a conclusione del sopralluogo nella pineta litoranea di Arborea, colpita da un vasto rogo, un altro ha invece devastato la zona di Bosa, entrambe in provincia di Oristano. Prima del sopralluogo, Lampis ha visitato la sala operativa regionale, che ha coordinato la macchina antincendio. Nei due comuni sono stati impegnati rispettivamente 65 e 74 uomini, 7 e 6 autobotti, 17 e 29 pick-up di Corpo forestale, Forestas e Vigili del fuoco, oltre a due elicotteri della flotta regionale e a due Canadair del servizio nazionale. ”

La campagna estiva è terminata e l’apparato di lotta è stato recentemente diminuito, ma non certo smantellato – ha sottolineato il titolare dell’Ambiente – Prova ne sia che sono ancora operativi due elicotteri della nostra flotta. La diminuzione dello schieramento, inoltre, era stata dettata anche dalle condizioni meteorologiche, che poi hanno subito una modifica negli ultimi dieci giorni”. L’esponente della Giunta Solinas si è anche complimentato con il Comune di Arborea per essersi dotato tempestivamente del Piano di Protezione civile che prevede il ‘rischio incendio di interfaccia’: “essenziale nelle operazioni di evacuazione”, ha chiarito Lampis.

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Gli incendi che ieri notte hanno interessato una fetta importante della pineta litoranea di Arborea, sulla costa centro occidentale della Sardegna, hanno percorso una superficie di 80 ettari provocando gravi danni ambientali ma grazie al lavoro tempestivo di squadra non si è registrato alcun danno alle persone o alle cose. Questo in sintesi il bilancio tracciato questo pomeriggio dal prefetto di Oristano Gennaro Capo, mentre gli elicotteri dell’antincendio erano ancora impegnati nelle bonifiche dell’area percorsa dal fuoco.

“Tuttavia ci sono stati momenti in cui abbiamo temuto il peggio”, ha ammesso il prefetto spiegando che le fiamme sono arrivate a poche decine di metri dal Resort Horse Country e che per precauzione erano stati comunque evacuati tanto gli ospiti, in maggioranza turisti tedeschi, quanto una parte del personale: in tutto circa 250 persone. Ed è proprio dalla hall dell’Horse Country che è stata coordinata e vinta la battaglia contro il fuoco coordinata dalla Prefettura e dal Centro operativo comunale e combattuta non solo da pompieri, Corpo forestale, personale di Forestas, volontari della Protezione civile e di molte associazione, più le forze dell’ordine, ma anche da quelli che ad Arborea sono chiamati i “volontari delle botti”.

Sono gli allevatori e gli agricoltori che si sono mobilitati con i loro trattori e le loro autobotti fornendo un contributo importante al controllo delle fiamme, così come hanno fatto in occasione di altri incendi ma anche durante la tragica alluvione del 2013. Il colpo decisivo è arrivato però solo alle prime luci dell’alba, quando sono entrati in campo gli elicotteri della Forestale e i Canadair arrivati dalla Penisola, che hanno operato anche per domare gli incendi di Bosa. Alla conferenza stampa convocata dalla Prefettura proprio allo Horse Country ha partecipato anche l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, che ha riconosciuto la necessità manifestata anche dal prefetto di rivedere il calendario della stagione antincendio estendendolo, se necessario, per l’intero anno.

E’ stato infatti sottolineata l’importanza del lavoro di prevenzione realizzato dall’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Manuela Pintus. Intanto, in attesa del completamento delle operazioni di bonifica, gli ospiti dell’Horse Country hanno pranzato nella palestra comunale dove avevano già trascorso la notte. Se non ci saranno complicazioni, il loro rientro al Resort è previsto nelle prossime ore.