A distanza di oltre 2 anni, vi invitiamo a riascoltare e a riflettere sulle parole della presidente dell’Aias, dott.ssa Anna Paola Randazzo, rilasciate in un’intervista concessa al giornalista della testata online di Cagliaripad, Simone Spiga, relativamente al ritardo degli stipendi (circa 6, all’epoca, ovvero la metà di quelli attuali), la dottoressa risponde: “è vero che c’è un ritardo nel pagamento degli stipendi però io sfiderei chiunque che ha un credito di 40 milioni con la regione, a pagare regolarmente gli stipendi”.

Quando il giornalista cercò di spostare l’attenzione sul fatto che comunque, all’Aias gliene avessero dato ben 119 di milioni, quell’anno (volendo probabilmente intendere nel triennio del contratto), la dott.ssa replicò così: “la correggo, ce ne hanno dato 150 e passa per prestazioni che noi abbiamo svolto regolarmente. non è che noi lavoriamo gratis, i soldi che la regione ci dà, ce li dà perché noi facciamo le prestazioni, non è che ce li regala. però (sottolinea), di quei soldi che ci devono dare, ancora ne mancano circa 12 milioni”…”quindi che ci diano questi 12 milioni e noi recuperiamo tranquillamente gli stipendi che sono in arretrato”.

Giusto per fare chiarezza, riguardo le cifre di cui parlano il giornalista e la Presidente, probabilmente, è sottolineiamo probabilmente, c’è un po’ di confusione.

Una confusione di circa 31 milioni, con tutta probabilità infatti il giornalista si riferisce alle quote versate dalla sola regione mentre la Presidente alla somma di tutto il denaro pubblico ricevuto nel triennio (quote regione + quote sociali versate dai comuni, ecc…). la stessa situazione, presumibilmente, di quando la Commissione d’inchiesta afferma dei circa 107 milioni versati dalla Regione nel quinquennio nella casse Aias riferendosi probabilmente, esclusivamente alle quote regionali.

La somma di tutto il denaro pubblico ricevuto infatti, come ci ricorda la dottoressa Randazzo, è molto maggiore: “150 e passa”.

La dottoressa, nella sua disamina, aggiunge che la vertenza Aias è nata per diversi motivi additando come prima causa il fatto che i tempi di pagamento della regione sono sempre stati lunghissimi e ultimamente si sono addirittura ampliati.

A tal riguardo noi vogliamo ricordare che il dottor Moirano, allora Direttore Generale  dell’Ats, in accordo con l’allora Assessore Luigi Arru, anticipò il pagamento delle fatture dapprima a 60 giorni (per tutte le strutture convenzionate) e poi, solo per l’azienda Aias in difficoltà, a 30 giorni, un provvedimento virtuso, questo, unico in italia.

Un provvedimento proseguito anche successivamente con l’Assessore Nieddu. per finire, la presidente afferma che: “noi ci sentiamo di dire che sicuramente questa giunta e questo consiglio regionale non sta aiutando l’Aias” – e ancora – “non capiamo questo accanimento contro di noi…” – aggiungendo infine che “anche nell’intervista di oggi le parole che l’assessore (n.d.r. Luigi Arru), ha rilasciato nei nostri confronti, sono veramente parole di un Assessore che è come se avesse, diciamo, qualche cosa contro l’Aias, personale contro l’Aias, contro la famiglia Randazzo. noi non ci spieghiamo tutto questo”.

Bene, riflettendo su quelle parole oggi ci sentiamo di affermare tre cose:

1) I motivi del non pagamento di 12 stipendi non sono dovuti ai 40 milioni di credito dovuti dalla Regione all’Aias come affermava la dottoressa Randazzo in quell’intervista di due anni fa.La regione infatti lo ha categoricamente escluso tramite il lavoro della Commissione di inchiesta. un lavoro apprezzato, ribadito e votato successivamente all’unanimità dal Consiglio Regionale che stabilisce che la Regione negli ultimi 5 anni non deve più di 1,6 milioni, più un possibile ulteriore milione, all’Associazione.

Ma che i 40 milioni fossero un alibi per gli attuali 12 stipendi arretrati contratti nei confronti dei propri dipendenti, era già a noi noto da tantissimo tempo, essendo infatti quei crediti vantati dall’Aias (e mai riconosciuti da nessun Assessore o Presidente della Regione), risalenti agli anni ’90. Ci chiediamo come mai negli anni della Giunta Soru con Assessore alla Sanità la Dirindin, gli stipendi arretrati erano solamente 1,5/2?

Se fossero stati quei 40 milioni, la vera causa dei 12 arretrati attuali, quegli arretrati li avremmo avuti anche allora, invece no: il debito fu contratto dopo quel periodo.

2) Che nessuna Giunta e Consiglio regionale di allora (centrosinistra guidato da Pigliaru) e nessun Assessore di allora ce l’aveva contro l’Aias e tantomeno contro la famiglia Randazzo, perché oggi, che gli arretrati sono saliti a 12 mensilità, la Giunta del Presidente Solinas e dell’Assessore Nieddu (di Centrodestra), hanno preso come non mai le distanze dall’Associazione. Non era quindi certamente una questione personale o di partito il motivo delle scelte della passata Giunta.

Alla luce dei nuovi fatti di oggi quelle scelte furono solo dettate dalla inconfutabilità dei fatti.

I lavoratori Aias e Fondazione Randazzo

Aias: vertenza aperta tra stipendi non pagati e licenziamenti