Pesanti minacce di morte a Mauro Pili sono comparse ieri sula pagina Facebook del leader di Unidos, in merito all’esposto presentato dallo stesso Pili alla Procura di Roma contro la proroga per la “Convenzione Servizi di continuità territoriale con la società Cin – Tirrenia”. Poche ora dopo aver pubblicato su Facebook il testo integrale del ricorso, la pagina di Pili è sttaa leteralmente presa d’assalto da utenti che scrivono in napoletano. C’è un invito esplicito in particolare: “La settimana prossima tutti a casa di Pili”.

La replica del leader di Unidos non si è fatta attendere: “Prima di arrivare avvisatemi,in paese non siamo abituati a ricevere tanta gente insieme. Siamo notoriamente ospitali e non vorremo farci trovare senza le necessarie provviste per accogliervi. Fatemi pure sapere, con tranquillità, c’è tempo, se con voi verrà anche la vostra musa ispiratrice, colei o colui, che con tanto ardore vi invitano a compiere l’antico rito della crocifissione in pubblica piazza. Nel contempo – replica Pili – che attendo l’arrivo della prossima settimana permettetemi di suggerirvi la tratta Livorno- Olbia, quella per Cagliari non sta funzionando bene. Se, invece, volete provare l’ebrezza della Moby Dada portate con voi un elettricista di macchina. Uno esperto, che sappia sovraintendere il distacco di un motore per favorire un cospicuo risparmio di carburante senza che si spenga la nave in mezzo al mare. Vi consiglio pure, qualora la musa non voglia pagarvi il viaggio, di non dichiarare il falso: non vi conviene. Pagano meno i non residenti piuttosto che i residenti”.

“Vi garantisco – scrive Pili nella replica alle minacce -, e se necessario lo posso giurare al cospetto dei vostri supremi giudici: non sono stato io a far sparire nove (9) milioni di euro dalla vostra società per anticiparmi lo stipendio sino al 2021. Mi hanno detto riservatamente, ma ve lo dico se mi promettete di non far girare la voce, che li ha intascati tale Vincenzo Onorato, quello che difende i marittimi. E considerato che sono in punto di crocifissione, la prossima settimana arriva presto, vorrei pure dirvi che non ho mai avuto casa a Porto Cervo”.

“Dimenticavo – afferma il leader di Unidos -, prima di salire in croce: a Natale e Capodanno dello scorso anno sono spariti dai conti di Tirrenia tre assegni, uno di 47 milioni, uno di 20 e uno di 18. Per complessivi 85 milioni. Non li ho presi io. Soldi freschi, prelevati dalla società finanziata dallo Stato per finire nelle casse di famiglia. 47 milioni prelevati addirittura dai fondi di riserva della ex Tirrenia, e gli altri due come dividendi. Ora, prima di procedere, con il violento rito, e per onor del vero, vorrei dirvi: pensate davvero di potermi intimidire con cotanti ridicoli messaggi impregnati di tanta sopraffine stupidità? Pensate davvero che quattro gaglioffe urla di un manipolo di Onorato boys possano fermare la legittima lotta di un Popolo, come quello Sardo, per liberarsi dalle angherie, gli abusi e i soprusi del Mascalzone Latino? Se venite, Vi aspetto. A ca nisciun è fess!”

Esposto completo di Mauro Pili