La sicurezza interna al nuovo ospedale privato Mater Olbia registra gravi carenza, tanto che dopo diverse segnalazioni da parte dei pazienti, la direzione sanitaria “ha avviato un piano di potenziamento della vigilanza per le ore notturne per assicurare maggiore tranquillità ai degenti e agli operatori sanitari”. A confermarlo all’ANSA è la stessa direzione dell’ospedale.

Da qualche settimana, infatti, i pazienti ricoverati si stanno lamentando per la mancanza di controlli, soprattutto la notte. “E’ capitato di incontrare curiosi che giravano nei reparti senza che nessuno li abbia fermati prima”, hanno denunciato alcuni, mentre altri fanno notare di avere sentito anche “le dottoresse e le infermiere preoccupate per l’assenza di vigilanza la notte”. Non solo l’ingresso sarebbe “facilitato” dalla possibilità di accedere all’interno della struttura attraverso una porta non sorvegliata nella parte retrostante, dal centro analisi. Le telecamere da sole non bastano e l’unico presidio resta la portineria e la guardia armata che, però, sorveglia l’ingresso del cantiere e che gestisce gli ingressi degli operai.

L’appalto per la gestione della portineria è affidato ad una ditta esterna che garantisce il servizio notturno con una persona. “Qualche settimana fa erano almeno in due – racconta un altro paziente – ma ora ne resta uno che deve fare tutto che che magari non riesce a controllare da solo cosa accade nei diversi reparti”. Alcuni parenti si sono persi e sono arrivati quasi fin dentro la centrale tecnologica che regola i servizi dell’ospedale come acqua e gas. Ora la direzione del Mater Olbia, che ha aperto i reparti per le degenze questa estate, corre ai ripari potenziando la vigilanza.

Dai rumors che giugono dalla struttura ospedaliera del Qatar, Stato finanziatore dei gruppi terroristici islamici, si parla di debiti con la società che gestisce la sicurezza della struttura.

Moschee, terrorismo, Isis e foreign fighters, ecco il ruolo del Qatar: ma in Sardegna in troppi lo dimenticano