L’intesa Stato-Regione sottoscritta in questi giorni. Ma non solo. Con le opposizioni del Consiglio regionale il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha affrontato anche il tema delle autonomie differenziate, illustrando la bozza quadro di riforma. Al vertice che si è tenuto dopo quello di Villa Devoto con il governatore Christian Solinas, si è discusso poi di energia e continuità territoriale. Sull’accordo che porterà nelle casse dell’Isola circa 4 miliardi tra il 2020 e il 2033, restano le perplessità dei gruppi di minoranza, soprattutto per quanto riguarda la rinuncia ai ricorsi da parte della Regione e l’impossibilità di esigere subito i crediti vantati, oltre alla dilazione eccessiva del finanziamento.

“Ho spiegato le ragioni dell’accordo, molti temi posti dai gruppi sono legittimi, ma rivendico la necessità di aver chiuso l’intesa perché abbiamo cancellato una serie di controversie alla Corte Costituzionale tra Governo e Regione – ha detto Boccia prima di lasciare Cagliari – poi abbiamo discusso soprattutto di autonomie differenziate, di politica e della tante occasioni che la Sardegna ha: il Governo è qui per aiutare tutti”. “Mi auguro – ha concluso – che la giornata di oggi sia percepita per quello che è stata, una giornata di leale collaborazione istituzionale tra Governo, Regione e Consiglio regionale”.

“I dubbi sull’accordo restano – ha confermato il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau – ma va dato atto al Governo centrale di averlo raggiunto. Il ministro ha anche illustrato la legge quadro che garantisce la perequazione: da questo punto di vista siamo più tranquilli”. Secondo la capogruppo del M5s Desirè Manca, “c’è la volontà di venire incontro alla Sardegna, ma in realtà chi trae i maggiori benefici dall’accordo è lo Stato”.