I reparti di chirurgia dell’ospedale San Marcellino di Muravera e del San Giuseppe di Isili sono stati, tramite una recente delibera dell’Ats, accorpati. Per questo motivo, il Comitato Spontaneo Sarcidano-Sarrabus esprime la propria indignazione tramite un comunicato.
“Dopo anni di politiche sanitarie discriminatorie per gli ospedali periferici, che hanno conosciuto l’umiliazione del declassamento e dell’abbandono, era lecito pretendere dalla nuova classe dirigente regionale scelte di rottura e di discontinuità rispetto al passato recente.
La scorsa Giunta pose in essere, in nome dell’appropriatezza e della sicurezza, una serie di “riforme” tese a garantire il rispetto di rigidi parametri numerici, che i territori periferici e poco popolati non potevano garantire. Per queste ragioni la Chirurgia del San Marcellino fu legata a quella del SS Trinità di Cagliari, mentre quella di Isili fu legata all’Ospedale Marino”.
“Secondo le intenzioni del legislatore – scrivono nella nota – si sarebbero dovute attivare delle efficaci collaborazioni tra le diverse equipe chirurgiche, per riuscire a garantire, con appropriatezza e in sicurezza, quelle specialità chirurgiche che i piccoli ospedali da soli non potevano più gestire.
Tutto ciò non è accaduto, e le uniche conseguenze degli accorpamenti sono state l’assenza delle professionalità chiave dai piccoli presidi, l’emorragia di personale verso la città e il lento ma inesorabile degrado degli ospedali più periferici”.
“I nostri ospedali avrebbero bisogno di una massiccia cura ricostituente, arricchita da personale adeguato, da una programmazione locale intelligente e puntuale, e da un solido impianto organizzativo autonomo teso a soddisfare le esigenze dei pazienti del territorio di prossimità e anche, all’occorenza, quelli dell’inflazionatissima città”.
“Per questo – lamenta il Comitato Spontaneo del Sarrabus-Sarcidano – riteniamo che la scelta di accorpare le due malconce chirurgie sia insensata, intempestiva e sbrigativa, figlia senz’altro di logiche che poco hanno a che vedere con le condizioni oggettive dei singoli servizi e con la necessità di rifunzionalizzare e rivitalizzare questi presidi ospedalieri di zona disagiata.
Chiediamo pertanto all’Azienda, all’Assessore e alla Giunta di rinunciare a qualsiasi intento auto-assolutorio rispetto alle decisioni prese, attribuendone la responsabilità alle gestioni precedenti, e di adoperarsi con urgenza per ritirare la suddetta Delibera”.