La Procura di Sassari ha concluso le indagini preliminari che vedono indagate 13 persone, tra funzionari e amministratori ed ex amministratori del Comune di Sennori (Sassari), accusati di falso ideologico in atto pubblico. Secondo le indagini condotte dalla Guardia di finanza di Sassari – come riporta un quotidiano sardo – gli indagati avrebbero attestato il falso nei bilanci del Comune riguardo ai debiti contratti con l’Enel per la fornitura di energia elettrica.

Secondo quanto scritto negli avvisi di garanzia che i finanzieri hanno iniziato a notificare nei giorni scorsi agli indagati, le 13 persone finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura, avrebbero “formato o concorso a formare nelle rispettive qualità, con condotte commissive e omissive, il bilancio del Comune e gli atti allegati e conseguenti per gli anni 2013, 2014 e 2015 in cui si attestava falsamente la situazione debitoria, con riferimento ai cospicui debiti derivanti dal mancato pagamento di bollette pregresse di energia elettrica nella misura comprensiva di interessi di oltre 168mila euro per il 2013 e oltre 275mila per il 2014”.

Le indagini riguardano nove amministratori che all’epoca dei fatti sedevano in giunta e in consiglio, e alcuni funzionari del Comune: l’allora sindaco Roberto Desini (ed ex consigliere regionale), gli assessori Mario Satta, Vincenzo Leoni, Francesco Senes, Antioco Lampis, Nicola Sassu, Maria Antonietta Pazzola, Giovanni Cocco e Tonino Casada; la segretaria generale Gavina Turra, il dirigente dell’ufficio tecnico Gianni Melis, la dirigente del settore finanziario Nicolina Cattari e il revisore dei conti, Nicola Navarre. In quel periodo la giunta comunale di Sennori, secondo quanto dichiarò nelle sedute pubbliche del Consiglio comunale, per far fronte a una pesante situazione finanziaria ereditata dalla precedente amministrazione, aveva scelto di tralasciare il pagamento delle bollette Enel arretrate, per far fronte alle spese correnti più urgenti e necessari al funzionamento dell’ente e all’assistenza sociale.