L’assessora dell’Agricoltura Gabriella Murgia dovrà difendersi da un ordine del giorno di censura (ancora da discutere) e ora anche da un ricorso al Tar. I sindacati Cgil-Fp, Uil-Fpl, Sadirs e Sdirs lo hanno depositato ieri, nell’ultimo giorno utile, per chiedere l’annullamento dei provvedimenti con i quali l’assessora, secondo gli avvocati delle parti sociali, avrebbe violato il principio della distinzione tra le funzioni di direzione politica, riconosciute all’organo politico, e quelle di direzione amministrativa, attribuite ai dirigenti in via esclusiva.

Il 13 settembre la Murgia aveva inviato una nota ai dirigenti per chiedere di visionare i loro atti prima della definitiva emanazione. Per lo stesso motivo il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale ha presentato l’odg di censura. “Il mancato rispetto della separazione dei poteri determina perciò una violazione del principio costituzionale di legalità – argomentano le sigle – il ricorso evidenzia inoltre che l’erronea ed illegittima interpretazione dell’assessora espone i dirigenti che osservassero la direttiva a gravi conseguenze in termini di responsabilità amministrativa, contabile e anche penale, a seguito della pretesa comunicazione degli atti (al di fuori dei propri uffici e prima della formale adozione), in particolare, per esempio, in caso di procedure di gare, bandi e selezioni”.

Infine, rilevano le sigle sindacali, “paradossalmente i dirigenti dell’assessorato sarebbero attualmente passibili di procedimento disciplinare, dato che non risulta stiano adempiendo alle illegittime pretese dell’assessora”.