“Finalmente sgorga acqua potabile dai rubinetti delle celle della Casa di Reclusione di Tempio Pausania. La notizia ha destato particolare soddisfazione tra i reclusi e i familiari ma anche tra gli operatori penitenziari. Un risultato ottenuto dopo oltre due anni durante i quali i detenuti hanno dovuto utilizzare quotidianamente le bottiglie d’acqua distribuite dall’amministrazione penitenziaria per bere e cucinare”.

Lo annuncia Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, sottolineando che il carcere di Nuchis (161 ristretti per 168 posti), attualmente sotto la reggenza di Patrizia Incollu, direttrice di Badu ‘e Carros, “si è distinto in questi anni per le attività trattamentali destinate ai detenuti che tuttavia hanno subito diverse limitazioni proprio per l’assenza dell’acqua potabile”.

“Il superamento di questo disagio – ha sottolineato la dott.ssa Incollu che oltre a Nuoro e Tempio ha la responsabilità anche sulla Colonia di Mamone – è per noi motivo di soddisfazione anche perché proprio in questi giorni è stato ripristinato l’uso dell’acqua calda. In queste giornate di freddo intenso non era possibile per i detenuti fare la doccia ghiacciata. Il ripristino del servizio, grazie a un intervento sul boiler, ha tranquillizzato non solo i ristretti ma anche gli operatori penitenziari e i sanitari”.