E’ sempre più difficile che il Consiglio regionale riesca ad approvare l’assestamento di bilancio da 80 milioni di euro entro il termine ultimo del 30 novembre. L’opposizione ha messo la maggioranza davanti a una scelta ben precisa. O dal disegno di legge scompare la norma interpretativa sul conferimento delle funzioni di direttore generale, oppure chiederà i dieci giorni necessari per la relazione di minoranza, nonché per la relazione tecnica di accompagnamento al ddl che attualmente manca.

Non solo. Lunedì 25, alla scadenza della presentazione, il centrosinistra depositerà in commissione Bilancio almeno 400 emendamenti. Allo stato attuale non sembra proprio che la Giunta Solinas intenda fare un passo indietro sulla norma in questione, tanto più che la Lega – che pure ne aveva chiesto la soppressione – ora, dopo un confronto con i suoi consulenti, ha fatto sapere che non insisterà per il ritiro della disposizione. Con i dieci giorni per la relazione si arriva direttamente al 4 dicembre. Quindi fuori tempo massimo per la discussione in Aula della variazione, col rischio concreto di non poter spendere le risorse. Anche nella scorsa legislatura si approvò un assestamento il 5 di dicembre, ma la discussione era già all’ordine del giorno di una seduta precedente al 30 novembre.

“Noi – sintetizza il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus – diciamo no a tutte le norme intruse, e sì ad un aumento di risorse in capitoli che riguardano più settori, con un impatto su tutta l’isola, penso alle legge 7 su tutte. Sì anche a revisioni di norme oggi contenute nel ddl e palesemente problematiche come quelle su Abbanoa e Argea. Senza queste certezze, non si discute neppure”. Riferendosi alla norma sui dirigenti, il vicepresidente della commissione Bilancio Cesare Moriconi (Pd) spiega: “il fatto che siano così ansiosi di approvare una norma non interpretativa ma in realtà innovativa, con effetto retroattivo, vuol dire che hanno sbagliato qualcosa. Utilizzare una variazione di bilancio per modificare una legge chiara che in anni non si è mai prestata ad alcuna difficoltà interpretativa, non è una cosa corretta”.