“La Sardegna deve recuperare un gap energetico che pesa sulle imprese e i cittadini”. Lo ha detto a Cagliari il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, a proposito del piano di metanizzazione dell’Isola. L’esponente del governo Conte ha specificato che si tratta di una questione di competenza del ministro Patuanelli, “con il quale parlerò”. Ma è certo che “dobbiamo abbattere i costi dell’energia e gestire una transizione ecologica che sarà lunga”.

E poi “ci sono impegni presi”, afferma riferendosi al Patto per la Sardegna che prevedeva appunto il piano della metanizzazione, “e se bisogna cambiare qualcosa vanno rivisti assieme”. Provenzano ha dichiarato anche di essere disposto a “discutere come minimizzare gli impatti ambientali delle opere già previste. Tuttavia, come in questo caso, ci sono temi come la sicurezza energetica in cui va messa la Regione, tema che riguarda tutti. La transizione ecologica va affrontata con razionalità. Questo governo vuole distinguersi e impegnarsi su un Green new deal”.

Confindustria a Provenzano: “Energia e trasporti le emergenze”

Energia e trasporti: queste le due problematiche principali messe in evidenza presidente di Confindustria Maurizio De Pascale durante l’incontro con il ministro del Sud Giuseppe Provenzano. Sul primo punto, è stato ribadito che occorre concentrare l’attenzione sul processo di decarbonizzazione e la metanizzazione dell’isola. In Sardegna, ha evidenziato Confindustria, l’abbandono completo del carbone non sarà attuabile nel 2025 se non in presenza di interventi ed investimenti specifici che a tutt’oggi appaiono assolutamente irrealizzabili entro tale data.

Il tema della decarbonizzazione è strettamente legato a quello della metanizzazione. La mancanza del gas nell’isola comporta uno svantaggio economico stimato intorno ai 500 milioni di euro/anno. Secondo gli industriali, “la soluzione ottimale per un’adeguata e diffusa distribuzione sul territorio del metano è la realizzazione della dorsale, ovvero dell’interconnessione interna”. Sul fronte dell’altra storica diseconomia della Sardegna legata alla condizione di insularità, i trasporti, i rappresentanti di Confindustria Sardegna hanno evidenziato la necessità di risolvere con urgenza il problema della continuità territoriale sia aerea che marittima. Fondamentale sarebbe anche l’avvio di un piano complessivo di sviluppo e ammodernamento della rete ferroviaria della Sardegna. Confindustria ha richiesto infine l’applicazione di provvedimenti di fiscalità di vantaggio, con particolare riferimento alla Zes, la rapida attuazione del contratto istituzionale di sviluppo e l’abrogazione dell’articolo 4 del cosiddetto “decreto fiscale”.