«Sono ancora in ritardo i pagamenti delle anticipazioni del trattamento di fine servizio per i dipendenti del pubblico impiego che hanno scelto di andare in pensione con quota 100. Una situazione che sta creando forti disagi e preoccupazione tra i pensionati che rischiano di restare ancora a lungo senza percepire alcun reddito».
È quanto afferma il deputato del Movimento 5 stelle, Andrea Vallascas, che ha presentato un’interrogazione ai Ministri del Lavoro e della Pubblica Amministrazione sui ritardi nell’erogazione delle anticipazioni del Trattamento di fine servizio (Tfr del pubblico impiego) che hanno optato per quota 100.

«L’anticipazione – spiega Vallascas – è una misura che si è resa necessaria perché l’erogazione del Trattamento di fine servizio non è contestuale al riconoscimento di quota 100, ma matura al raggiungimento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico secondo la legge Fornero. In pratica, per molti, si parla di un’attesa sino a tre anni. Per evitare situazioni obiettivamente disagevoli è stato previsto un sistema di anticipazione del Tfs sino a 45 mila euro».

«Si tratta – aggiunge – di un sistema articolato che prevede l’istituzione di un fondo di garanzia, gestito dall’Inps, con una dotazione di 75 milioni di euro, la stipula di una convezione con banche e intermediari finanziari e una ricognizione degli enti erogatori del Tfs diversi dall’Inps. Quest’ultimo passaggio, particolarmente importante perché sono gli enti erogatori che devono certificare l’avvenuto accantonamento delle somme, sta subendo dei ritardi con un conseguente rallentamento di tutta la procedura».

«Con l’interrogazione – conclude Vallascas – si chiedono chiarimenti in merito alle motivazioni del ritardo, considerati i disagi per una platea stimata in oltre 150mila soggetti solo per il 2019, visto che l’anticipazione è stata estesa anche a coloro che sono andati in pensione con la legge Fornero».