Centocinque beni tra case, appartamenti, villini, terreni e casolari per un valore di oltre 7 milioni di euro, confiscati alla criminalità organizzata attiva in Sardegna, saranno presto disponibili per la collettività e i Comuni che ne faranno richiesta. Oggi in Prefettura a Cagliari si è tenuta la conferenza dei servizi per l’assegnazione dei beni.

All’incontro presieduto dal prefetto Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, erano presenti numerosi sindaci e prefetti dell’Isola, oltre ai rappresentati delle forze dell’ordine. “Oggi siamo impegnati in questa conferenza dei servizi con vari Comuni, tra i quali Cagliari, Nuoro, Sassari e quelli del Sud Sardegna.

Ci sono già 18 amministrazioni locali interessati all’acquisizione di questi 105 beni – ha sottolineato Frattasi – Abbiamo già ricevuto diverse manifestazioni di interesse, adesso vedremo se le acquisizioni saranno confermate, e di conseguenza il testimone passerà ai Comuni. Si tratta di beni colpiti da misure di prevenzione o da condanne penali”.

Il direttore dell’Agenzia ha quindi precisato la destinazione d’uso degli immobili. “I beni saranno utilizzati prevalentemente per iniziative di carattere sociale – ha spiegato – poi ci sono quelli che saranno sfruttati per impieghi istituzionali, come ad esempio alloggi di servizio per le forze di polizia”.

Secondo Frattasi, “i beni confiscati alla criminalità organizzata rappresentano un patrimonio da valorizzare attraverso, prima di tutto, il riuso per fini sociali: è come risarcire la società di quanto è stato commesso in quel territorio, questo ha un forte valore simbolico”.