Assunto dal Tecnocasic con una selezione pubblica per ricoprire un posto da responsabile, era stato licenziato dopo pochi mesi per “mancato superamento del periodo di prova”. Un provvedimento che l’ingegnere Antonello Scotto ha prima impugnato davanti al Tribunale del lavoro di Cagliari con l’avvocato giuslavorista Gianni Benevole, rivolgendosi poi alla Procura con una querela in cui denuncia di aver ricevuto pressioni dall’azienda, controllata dal Cacip e dunque con intero capitale pubblico, per dimettersi.

Conclusa l’inchiesta, il pm Giangiacomo Pilia ha chiesto al gip Massimo Poddighe l’archiviazione, sostenendo che il caso è di natura squisitamente civilistica. Oggi, però, dopo l’opposizione dell’avvocato di Scotto, Patrizio Rovelli, la Procura generale guidata da Francesca Nanni ha avocato a sè il fascicolo. Niente archiviazione, dunque: sarà ora la sostituta della Procura generale, Maria Grazia Genoese, con funzioni di pubblico ministero, a proseguire le indagini.

L’ipotesi è che l’ingegnere sia stato minacciato dai vertici del Tecnocasic per dimettersi. Per conoscere l’imputazione esatta e l’iscrizione eventuale di indagati sul registro, bisognerà attendere che la pg rilegga tutte le carte del procedimento. Nel frattempo prosegue anche la causa davanti al giudice del lavoro contro il licenziamento che è stato impugnato.