Intesa tra Carbosulcis e Tecnocasic per il recupero “verde” degli scarti di lavorazione del carbone. Il primo banco di prova dell’accordo è previsto a Nuraxi Figus. Per la bonifica e la chiusura del sito minerario si utilizzerà l'”ammendante”, un materiale che migliora la qualità del terreno prodotto dai rifiuti umidi trattati nell’impianto Tecnocasic. Con un duplice obiettivo: rinaturalizzare l’area e risparmiare.

“L’intesa – spiega l’amministratore della Carbosulcis Francesco Lippi – non si fermerà qui: la società del Cacip potrebbe presto diventare partner del progetto per la ‘liscivazione’, cioè il lavaggio del carbone con la liscivia”. “L’accordo raggiunto rappresenta un ottimo esempio del recupero di materia e di efficientamento energetico – sottolinea l’assessora regionale dell’Industria Anita Pili – Rilanciare l’industria sarda significa innovare sensibilmente il modo di fare industria accelerando i cicli produttivi a basse emissioni di carbonio. Abbiamo siti di straordinaria importanza in cui è fondamentale garantire l’innovazione tecnologica e la protezione ambientale”.

Sulla stessa linea l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis. “L’azione regionale in materia di gestione dei rifiuti – dice l’esponente della Giunta Solinas – è caratterizzata dai principi dell’economia circolare”.