“Giuseppe Biasi, tra sogno e realtà” è il titolo della mostra che verrà inaugurata venerdì 6 dicembre nella galleria Artecircuito, in via Enrico Costa 5 a Sassari.

Artecircuito, associazione culturale creata a Sassari nel 2019 da un gruppo di collezionisti e di amanti dell’arte, ha come scopo quello di promuovere i lavori dei giovani artisti così come le opere dei grandi maestri del passato. Con quello dedicato a Biasi si dà così il via a una serie di eventi che porteranno l’arte nel cuore della città.

Artecircuito ha scelto di iniziare questa avventura proprio con Giuseppe Biasi (Sassari, 23 ottobre 1885 – Andorno Micca, 20 maggio 1945), che da sempre ha suscitato un grande interesse tra critici, appassionati e collezionisti, ma soprattutto, è stato uno degli artisti più rappresentativi del primo Novecento, influenzando e stimolando l’attività di tanti altri pittori.

Le opere esposte, provenienti da diverse collezioni private, sono state selezionate scegliendo di dare maggior risalto ai due periodi più felici della produzione biasiana (Teulada ed il periodo africano) e di non osservare alcun criterio cronologico nell’esposizione: i dipinti sono inseriti all’interno dello spazio di Artecircuito adattandosi alle piccole superfici disponibili e lasciando ai visitatori il piacere di riconoscere i vari momenti e i temi affrontati da questo straordinario artista.

L’inaugurazione è prevista per venerdì 6 dicembre alle 18.30, sino al 14 dicembre 10:00-13:00, 17.30-20.30, in via Enrico Costa 5, Sassari.

Giuseppe Biasi

“Quello che colpisce delle opere di Biasi – si legge in una nota di Luigi Angius, Presidente Artecircuito – al di là dell’immediata suggestione estetica, è la tendenza a rappresentare un mondo reale e magico allo stesso tempo, una realtà trasfigurata dall’immaginazione e dalla fantasia. Nelle prime opere giovanili Biasi, illustratore e caricaturista, dimostra già una spiccata attitudine a sviluppare con segno deciso uno stile proprio e inconfondibile, influenzato certamente dalle correnti artistiche europee delle quali era molto informato”.

“I primi viaggi nelle contrade dell’entroterra sardo suscitano nel giovane artista una grande ammirazione nei confronti sia delle tradizioni di vita semplici e lontane dal progresso sia dei costumi, in particolare quello di Teulada che diventerà parte dello scenario ideale di molte sue opere. Siamo negli anni ‘10 ed è in questo periodo che nascono alcuni suoi capolavori, in cui donne dagli abiti fiabeschi, re pastori e
affascinanti suonatori fanno della Sardegna un luogo magico descritto non con tinte
folkloristiche ma come un Eden popolato da personaggi meravigliosi. Trasferitosi a Milano, Biasi per qualche anno riscuote un grande successo tra critici e collezionisti, ma quando le cose iniziano ad andare meno bene decide di vivere una nuova esperienza intraprendendo nel 1923 un lungo viaggio nel Nordafrica”.