A Porto Torres nei prossimi mesi sarà attivo un punto di accoglienza del Centro di vittimologia dell’Aou, l’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari. Lo sportello, nato all’interno del progetto della “Comunità educante” e voluto dall’amministrazione del Comune di Porto Torres, servirà come prima accoglienza per le persone in cerca di aiuto.

L’iniziativa intende offrire un primo supporto alla popolazione, in particolare alle fasce più deboli o alle persone vittime di abusi. Circa cinquanta persone, in maggior parte donne, si sono infatti già rivolte al Centro di vittimologia, operativo nella clinica psichiatrica di San Camillo a Sassari dal marzo del 2018. Il punto di accoglienza di Porto Torres sarà attivo per alcuni giorni a settimana nella Casa delle associazioni in via Principe di Piemonte: i primi appuntamenti sono fissati per mercoledì 11 e martedì 17 dicembre, dalle 11 alle 13 del mattino; a gennaio lo sportello sarà aperto i lunedì 13, 20 e 27 sempre dalle 11 alle 13.

«Il Comune di Porto Torres è stato il primo a rivolgersi a noi per questa collaborazione – spiega la professoressa e medico psichiatra Alessandra Nivoli, responsabile del Centro di vittimologia – il Centro ha tre obiettivi principali: dà servizi di assistenza e valutazione, fa ricerca e infine offre percorsi di formazione e didattica. Il Centro segue le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità che definisce la violenza sulle donne o i minori un fenomeno strutturale. Il tema della sensibilizzazione è fondamentale poiché la violenza spesso non si riconosce, inizia molto prima di un evento drammatico e talvolta non viene compresa dalle vittime. È importante quindi intervenire subito, perché più tardi si chiede aiuto e più aumenta il rischio che il problema diventi cronico».

«I dati sulle violenze sono allarmanti – ha detto l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Porto Torres Rosella Nuvoli – e l’anno scorso i suicidi sono stati la seconda causa di morte degli under 20 dopo gli incidenti stradali. Per questi motivi, come amministrazione, prestiamo molta attenzione al tema e abbiamo chiesto al Centro di vittimologia di attivare un percorso di collaborazione che si declina non solo nell’attivazione del punto di ascolto, ma anche nella didattica. Il progetto della Comunità educante, che è già iniziato, si avvale della preziosa collaborazione di Cristiano Depalmas, professionista del Centro di vittimologia: l’obiettivo è formare tutti gli operatori professionali che operano con il pubblico. Insegnanti, allenatori, associazioni di volontariato, personale delle forze dell’ordine e assistenti sociali del Comune sono chiamati a formarsi e intercettare i segnali di sofferenza della popolazione».

«Abbiamo sempre prestato attenzione alle espressioni di violenza – commenta il sindaco Sean Wheeler – essere arrivati ad attivare un punto di ascolto, seppure per un tempo limitato, è importante per far capire che c’è la possibilità di essere ascoltati e non essere lasciati soli. A coloro che subiscono violenze chiedo di rompere il muro del silenzio e della vergogna e rivolgersi al nostro sportello o direttamente al Centro; agli operatori professionali chiedo di partecipare agli eventi formativi».