L’associazione Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) denuncia una situazione ormai insostenibile. Come si evince da un post scritto su Facebook dallo stesso Ente, nella zona dell’ecocentro e dei cappuccini a Sorso sono state segnalati numerosi avvelenamenti verso gli animali.

Il codice penale (art. 544-bis) punisce con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi, l’uccisione di animali «per crudeltà o senza necessità» e spargere esche avvelenate allo scopo di uccidere animali rientra tra le fattispecie penalmente rilevanti. Anche se l’animale si salva, a causa delle forti sofferenze inflitte dal veleno si configura comunque il reato di maltrattamento, punibile con la pena della reclusione sino a 18 mesi. Se invece l’animale non solo soffre ma come spesso accade muore solo dopo una lunga agonia, si avrà maltrattamento aggravato dalla morte, per il quale è previsto un aumento di pena“. Ha così inizio il post dell’Ente per la protezione animali.

“Il pericolo dell’avvelenamento non è solo rivolto nei confronti degli animali – spiega l’Ente nel post – poiché lasciare liberamente esche e bocconi avvelenati nelle campagne, nei boschi o sugli angoli delle strade mette in serio pericolo anche la vita dell’uomo e soprattutto dei bambini che, più degli adulti, potrebbero entrare in contatto con le sostanze altamente tossiche disseminate. Per questo è fondamentale l’importanza di denunciare la scoperta di esche o cibo avvelenato o i casi di avvelenamento di animali di cui si è testimoni.”

“Oltre che a sottolineare l’importanza della denuncia (che va fatta anche se l’avvelenamento non ha causato la morte dell’animale), la legge prevede per il solo proprietario o responsabile di un animale l’obbligo di denuncia alle autorità tramite il medico veterinario che emette la diagnosi di avvelenamento. Va da se che l’obbligo di denuncia è riferito al proprietario o al responsabile di un animale. La segnalazione è un dovere civile anche per tutti gli altri testimoni di atti di avvelenamento di animali domestici, randagi o selvatici che siano, poiché esche o bocconi avvelenati, oltre a essere un atto incivile e crudele nei confronti degli animali rappresentano un serio pericolo per l’uomo stesso” conclude il post, che invita a segnalare altri eventuali avvelenamenti alla mail ” sassari@enpa.org ”