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“Simili annunci possono avere conseguenze devastanti”. Così il segretario generale della Fit Cisl Sardegna, Valerio Zoccheddu, a proposito dello studio che la Giunta Solinas dichiara di aver avviato per la creazione di una compagnia aerea tutta sarda. Il sindacalista ricorda innanzitutto “l’esperienza disastrosa della Flotta sarda affondata – denuncia – in un mare di debiti che ha trascinato a fondo la Saremar, azienda pubblica che produceva utili”.

In secondo luogo sottolinea che “la Sardegna aveva una compagnia aerea sarda: si chiamava Alisarda, fondata nel 1963 dall’Aga Khan che si è fatto carico per decenni di garantire i collegamenti dell’Isola con il continente”. Ora, argomenta Zoccheddu, “dopo le travagliate vicende economiche che ne hanno cambiato la proprietà, la Giunta regionale che fa? Annuncia con grande enfasi lo studio per la creazione di Air Sardinia”.

Ma allora, si chiede il numero uno della Fit, “perché, nel momento in cui si stava ristrutturando la società e si era presentata l’occasione, non si ha avuto la volontà e il coraggio di entrare nel capitale societario?”.

“Quanto alla CT1 e CT2, se si vuole avere maggiore credibilità in Europa mi pare si sia trovata la strada peggiore e con conseguenze drammatiche per la perdita di ulteriori posti di lavoro”.

“La strada maestra – indica Zoccheddu – rimane quella che la Giunta regionale pretenda dal governo italiano, unico interlocutore con la commissione Ue, che sia determinato nel garantire alla Sardegna i diritti di continuità territoriali oggi non riconosciuti”.

Zedda: “Basta criticare, noi vogliamo trovare soluzioni”

“Le conseguenze devastanti, per i sardi e per il loro sacrosanto diritto alla mobilità, si avranno se alcuni sindacati continueranno a vivere nel passato sostenendo modelli di continuità territoriale sconfitti dalla storia recente e difendendo piccoli e grandi privilegi bocciati dall’economia e dall’Europa”. Così la vice presidente della Regione, Alessandra Zedda, replica alle critiche del segretario della Fit Cisl Sardegna all’idea di creare una compagnia aerea sarda.

“Abbiamo lanciato una proposta, di un ventaglio di soluzioni che stiamo studiando – prosegue l’assessora Zedda – con la speranza di ricevere contributi, anche critici, per trovare una strada che possa fare uscire la Sardegna dalla sua strutturale condizione di svantaggio nel sistema dei trasporti. Chi rappresenta e tutela i lavoratori dovrebbe utilizzare un approccio portato al dialogo, come ha fatto questa Giunta avviando più di un tavolo di confronto per il rilancio dei diversi settori, che si potrà avere solo con la fattiva collaborazione di tutti gli attori sociali. E parlare di ‘disastri’ e ‘conseguenze drammatiche’, evocando scenari a tinte fosche, non aiuta certo il dialogo né tantomeno la ricerca di soluzioni per fare sentire i sardi più vicini al resto del mondo”, conclude l’esponente della Giunta Solinas.

Cappellacci (Fi): “Basta falsità su flotta sarda”

“E’ sconcertante che chi dovrebbe rappresentare un settore non conosca neanche i fondamentali: la Saremar non è naufragata per colpa della flotta sarda, ma per il mancato pagamento dei crediti da parte della vecchia Tirrenia. D’altronde la decisione definitiva della UE e la relativa sanzione sono successive al fallimento”. Così il deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, replica alle dichiarazioni del segretario della FIT Cisl, Valerio Zoccheddu. “Quanto poi alla condanna ‘strumentale’ da parte dell’Unione Europea, il blocco alle navi sarde fu imposto sulla base di motivi lontani anni luce dalla realtà. Per esempio, Bruxelles sosteneva che non era sufficientemente provato che i prezzi della flotta sarda fossero inferiori rispetto a quelli della Tirrenia. E’ falso e nello stesso fascicolo della Commissione ci sono le prove: le analisi delle antitrust italiana, da cui emerge che sia prima che dopo la vendita di Tirrenia a CIN i prezzi di quest’ultima sono stati molto superiori a quelli praticati dalla flotta sarda. Perché nessuno, dopo la fine del nostro mandato alla guida della Regione, ha mai fatto notare questo elemento oggettivo ed evidente? Si voleva affossare un’iniziativa solo perché proposta da un’altra parte politica? Hanno anteposto la fazione politica agli interessi dei sardi? Peraltro – ricorda Cappellacci – per anni abbiamo sentito parlare impropriamente di ‘multa’, ma la sanzione europea consisteva nella restituzione delle risorse alla stessa Regione che aveva erogato il contributo. C’è anche da chiedersi come mai quando si tratta di bus, di aerei, di treni si parli di contributo regionale o statale e invece quando si tratta di navi si parli falsamente di ‘buco’. Forse perché abbiamo dato fastidio a qualcuno? Avremmo voluto sentire tanta animosità quando la Giunta Pigliaru con un colpo di spugna ha cancellato la continuità territoriale aerea 2 per le rotte minori (Verona, Napoli, Bologna e Torino)”.

“Sul punto – evidenzia ancora il parlamentare di Fi – la credibilità del centrodestra si fonda sul fatto di aver già ottenuto il via libera alla continuità per Roma e Milano con tariffa unica nel 2013. Ora il compito è quello di rimediare al disastro di un centrosinistra che prima ha cancellato le rotte minori, poi non è stato capace di varare la nuova continuità per Roma e Milano alla scadenza di quella realizzata da noi e che è arrivato alla scadenza della convenzione Tirrenia senza dire nulla sulla convenzione”.

Giagoni (Lega): “Bene presa di posizione Zedda e Todde”

Riprende quota l’idea di lanciare una compagnia aerea sarda all’interno della Giunta regionale. Dario Giagoni, capogruppo Lega Salvini Sardegna, già primo firmatario di un’interrogazione consiliare del 27 giugno scorso, commenta con favore le dichiarazioni dell’assessora del Lavoro Alessandra Zedda e dell’assessore dei Trasporti Giorgio Todde.

“Sono ben felice che la vicepresidente Zedda e l’assessore Todde stiano lavorando all’idea di dotare la nostra isola di un suo vettore aereo regionale – afferma l’esponente della Lega – un’idea che al momento della mia proposta era stata da molti giudicata come utopistica ma che se supportata da giusto lavoro e impegno, soprattutto con l’UE, potrebbe garantire ai sardi una vera e reale garanzia di mobilità, scevra dai meccanismi cui è stato sottoposto sino ad ora il nostro diritto a viaggiare. In sostanza, come affermato anche nell’interrogazione da noi presentata, ciò che auspichiamo è la possibilità di esportare, in parte, il riuscito modello corso”.

“Tale progetto, a nostro avviso – prosegue Giagoni – dovrebbe essere sviluppato parallelamente a quello della necessità di dotare la nostra regione di scuole di formazione per i professionisti dell’aria. L’apertura di scuole finalizzate alla formazione di piloti e tecnici aeronautici garantirebbe non solo di far fronte alla notevole richiesta interna ma sarebbe fonte di importante introito economico per l’isola. Basti pensare che gli Stati del Nord Europa stipulano sempre più spesso convenzioni con i paesi dell’area mediterranea, è testimone di questo la Sicilia che vanta già collaborazioni di questo calibro, al fine di garantirsi sempre la reperibilità di nuovi piloti da inserire negli equipaggi. Le condizioni climatiche dei paesi del nord sono spesso avverse e non garantiscono la possibilità di volo ed esercitazioni per l’intero anno, possibilità che il nostro clima ben più mite invece consente. In passato le scuole di volo a motore della Sardegna hanno prodotto grandissimi professionisti che attualmente militano nelle più importanti e rinomate compagnie aeree, ci impegneremo e lavoreremo affinché tale positivo primato possa adornar nuovamente il petto della nostra regione. Questi due progetti sono per noi centrali in primis per evitare l’isolamento cui sin troppo spesso è stata sottoposta la nostra isole sia perché da sempre l’industria aeronautica è foriera di ricchezza e occupazione, due elementi che vorremmo essere sempre più rappresentativi della terra in cui abbiamo la fortuna e l’orgoglio di abitare”.