Il gruppo politico della sinistra indipendentista della Sardegna , Liberu, si scaglia, con un post su Facebook, sulla decisione dell’Ama di inviare in Sardegna montagne di rifiuti da smaltire dopo la chiusura della discarica di Colleferro del comune di Roma.

“L’azienda municipalizzata per lo smaltimento dei rifiuti, l’Ama – scrive Liberu sul post – ha già annunciato che sta già studiando diverse alternative, tra cui l’invio in Sardegna di montagne di rifiuti che si accumulano per le strade della capitale italiana.
Per questo motivo l’Ama, oltre a prolungare gli accordi con Marche e Abruzzo (a cui conferisce già circa 30mila tonnellate di rifiuti indifferenziati) ha chiesto alla regione Lazio di stipulare urgentemente accordi con la Sardegna per l’invio di rifiuti in impianti presenti nell’isola”.

Queste voci confermano pienamente i timori e i ripetuti allarmi che Liberu negli anni scorsi aveva lanciato rispetto alle politiche di ampliamento degli inceneritori sardi.

“In più occasioni – lamenta il partito indipendentista – avevamo denunciato pubblicamente che, stante la crescita costante del riciclo da parte dei comuni della Sardegna, con conseguente diminuzione di rifiuto secco da incenerire, l’unica spiegazione per le politiche di aumento abnorme degli inceneritori doveva essere quello di accogliere centinaia di migliaia di tonnellate di spazzatura italiana. Avevamo ragione”.

Così Liberu denuncia la prospettiva di accogliere montagne di rifiuti nazionali: “Come già ai tempi della ‘munnezza napoletana’, anche questa volta, magari canticchiando ‘Fatece largo che passamo noi’, pretenderanno di scaricare il frutto del loro malgoverno e del loro menefreghismo sul nostro popolo appellandosi alla cosiddetta solidarietà nazionale. Quella famosa solidarietà a cui si richiamano solo quando c’è da dividere rifiuti e spese, ma che dimenticano sempre quando si tratta di investimenti, infrastrutture, servizi, ripartizione di servitù militari o lavoro. Davanti a questi ipocriti richiami, chiamiamo tutto il Popolo Sardo a fare fronte comune, opponendo a questo ennesimo sopruso coloniale le ragioni della nostra dignità nazionale” conclude la denuncia Liberu.