Giovedì 19 dicembre il Consiglio comunale di Terralba (Oristano) deciderà se dire sì o no alla proposta di revoca della cittadinanza onoraria conferita il 14 maggio del 1924 a Benito Mussolini e al prefetto di Cagliari Asclepia Gandolfo dal commissario prefettizio Domenico Palmas. La proposta è il frutto di una petizione popolare organizzata dal Comitato Madiba Coscienza Civile, che la scorsa estate ha raccolto centinaia di adesioni e anche l’approvazione e il sostegno della senatrice Liliana Segre.

“Non vi potrò raggiungere nella bella Sardegna ma approvo con il cuore la vostra iniziativa”, ha scritto la senatrice al Comitato aggiungendo che “è un bel modo di coltivare la memoria, che è il miglior modo per mantenere in buona salute la democrazia”.

Come spiegheranno giovedì in aula i rappresentanti del Comitato, ci sono almeno due buoni motivi per revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini e a Gandolfo. Da una parte l’instaurazione in Italia di un regime totalitario e la promulgazione delle leggi razziali, dall’altra i torti, consistente in particolare nell’esproprio di migliaia di ettari di terreno agricolo, subiti dal Comune di Terralba e dai suoi cittadini per consentire la costituzione del Comune di Mussolinia (l’attuale Arborea).