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Nuova opinione del Grig, Gruppo d’Intervento Giuridico, in merito “alla proposta di legge regionale firmata Solinas per riprendere a cementificare le coste della Sardegna”.

“Siamo alla vigilia di Natale  – si legge in una nota – e la Giunta Solinas scodella la sua proposta di legge regionale per riprendere a cementificare le coste della Sardegna. Non comprendono proprio la differenza fra cemento e turismo e così intrattengono il loro pubblico votante. Cazzuola e mattoni, indipendentismo d’obbedienza leghista, al massimo un pizzico di disinvoltura di matrice berlusconiana, l’orizzonte politico è quello. Non possiamo che confermare che non ce ne può importare di meno. A beneficio di qualche sprovveduto facile agli entusiasmi edilizi, ancora una volta poche cose, ma chiare”.

“Normative di salvaguardia costiera e piano paesaggistico sono obblighi non derogabili – scrive il Grig –  previsti dalla normativa nazionale in attuazione dei principi costituzionali, mentre il piano paesaggistico dev’essere predisposto in collaborazione (c.d. copianificazione) con il Ministero per i beni e attività culturali, come da giurisprudenza costituzionale costante. Ricordiamo che siamo riusciti a far annullare (1998, 2013) dai Giudici amministrativi i piani territoriali paesistici del 1993, che tutelavano le speculazioni immobiliari e non l’ambiente, abbiamo contribuito ad affossare il tentativo dell’Amministrazione regionale Cappellacci di stravolgere il P.P.R. (2013-2014), abbiamo contribuito a fermare le norme eversive della pianificazione paesaggistica proposte dalla Giunta Pigliaru (2018)”.

Non ci spaventano – conclude la nota – le battaglie per la salvaguardia del territorio sardo e, in particolare, della sua parte più pregiata, le coste. C’è una sensibilità ambientale sempre più forte, trasversale, diffusa. Volete ancora provarci? Avrete la risposta adeguata”.