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Non piace agli ambientalisti il progetto presentato da privati per realizzare ad Alghero, nel lungomare che dal centro abitato conduce al PalaCongressi in località Maria Pia, il primo parco pubblico da golf in Italia. “Quell’area deve essere piantumata con migliaia di nuovi alberi autoctoni, come risarcimento per l’assenza di adeguati standard urbanistici di spazi verdi in città”, affermano Carmelo Spada del Wwf, Graziano Bullegas di Italia Nostra, Stefano Deliperi del Gruppo di intervento giuridico e Francesco Guillot della Lipu.

L’idea è stata, invece, benedetta di recente dagli esperti naturalisti della Federazione italiana golf dopo un sopralluogo col delegato territoriale di Legambiente, Roberto Barbieri. “Per il Gruppo di intervento giuridico, Italia Nostra, Lipu e Wwf, Maria Pia va rinaturalizzata e resa fruibile con la messa a dimora di migliaia di nuovi alberi autoctoni per ridurre l’impronta di carbonio – dicono i portavoce – Maria Pia non deve diventare un campo da golf privato a spese pubbliche, ma un laboratorio verde di cittadinanza attiva – sostengono – per la tutela e la fruizione responsabile dell’ambiente, estendendo l’attuale superficie alberata con essenze autoctone”.

Secondo le quattro associazioni “vanno tutelati spiaggia, ginepri e dune per mitigare l’erosione in corso, eliminando la strada litoranea per favorire la formazione delle dune anche grazie alle piante pioniere”. Una visione elaborata in seguito ad attente osservazioni: “In questa stagione piovosa assistiamo a un processo spontaneo di rinaturalizzazione una biodiversità che nessuno deve svilire con narrazioni non condivisibili”.