Il 2019 conclude un ‘decennio letale’ per i bambini in zone di conflitto, con oltre 170.000 violazioni gravi verificate dal 2010, una media di oltre 45 al giorno: lo riporta uno studio dell’Unicef pubblicato oggi.

Il numero di Paesi in conflitto è il più alto dall’adozione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel 1989, sottolinea l’organizzazione, con decine di conflitti armati violenti che uccidono e causano mutilazioni ai bambini e li costringono a fuggire dalle loro case. “I conflitti nel mondo durano di più, causando maggiore spargimento di sangue e una maggiore perdita di giovani vite”, ha commentato Henrietta Fore, Direttore Generale dell’Unicef. “Gli attacchi sui bambini continuano indisturbati – ha aggiunto -, mentre le parti in conflitto violano una delle regole più basilari della guerra: la protezione dei bambini. Per ogni atto di violenza contro i bambini che finisce sulle prime pagine dei giornali e genera sdegno, ce ne sono molti di più che non vengono segnalati”.