“Siamo profondamente delusi: se lo Stato avesse profuso lo stesso impegno che sta mettendo nelle denunce per cercare di arrivare ad un prezzo del latte equo, oggi parleremo di due euro al litro”. Così uno dei portavoce dei ‘pastori sardi senza bandiere’, Gianuario Falchi, anche lui finito tra il migliaio di denunciati per le proteste sulla vertenza del prezzo del latte nel febbraio 2019.

“Qui si sta processando il diritto a difendere il proprio lavoro – aggiunge – la politica deve iniziare ad occuparsi di questi cittadini onesti: siamo scesi in piazza per reclamare i nostri diritti. Ora, invece, ci stanno togliendo la libertà di esprimere i nostri pensieri. Costa sta facendo la politica in questo momento? Nessuno parla di queste denunce, né in Regione né nel Governo nazionale – osserva Falchi – Non si è dato peso alla protesta e alle persone e ancora oggi non si riesce a capire il problema”.

Tra Natale e Capodanno altri avvisi garanzia ai pastori sardi