“L’anno nuovo si apre con una nuova ondata repressiva dello Stato italiano contro i lavoratori sardi e contro la solidarietà. Sono ormai mille gli indagati, tra pastori e manifestanti solidali, per le manifestazioni dello scorso inverno in cui vennero gettati a terra migliaia di litri di latte per protesta contro lo sfruttamento del lavoro e per avere un prezzo del latte dignitoso”. È in questo modo che il partito indipendentista sardo Liberu inizia il suo post di Facebook, in difesa dei pastori, i quali, ancora una volta, hanno ricevuto ulteriori avvisi di garanzia.

“La risposta dello Stato, e dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, inizialmente fu abbastanza morbida, complice la vicina scadenza elettorale. Liberu mise da subito in guardia i pastori sul pericolo imminente, e i suoi esponenti nei comizi elettorali avvisarono che occorreva prudenza e determinazione: la momentanea tolleranza delle Forze d’Occupazione Italiane e la solidarietà pelosa delle forze politiche unioniste non doveva essere presa come accondiscendenza o consenso alle proteste, ma solo come quiete prima della tempesta” continua il post del partito.

“Purtroppo i fatti confermarono i nostri timori – continua Liberu – e poco tempo dopo le elezioni iniziarono a chiudersi le indagini e a partire i primi avvisi di garanzia. Nel giro di pochi mesi il numero di indagati arrivò a circa un migliaio, con numerosi pastori e manifestanti solidali. Tra i manifestanti che hanno espresso la loro vicinanza ai lavoratori ci sono anche due militanti di Liberu, colpiti da una condanna a tre mesi di carcere, colpevoli solo di essere accorsi alle manifestazioni per sostenere la lotta dei lavoratori, come sempre ha fatto il nostro partito”.

Secondo Liberu, “la loro situazione non cambierà finchè penseranno che non ci si deve occupare di politica: come è evidente, anche se loro non si vogliono occupare di politica, la politica si occuperà di loro”.

“Noi di Liberu – conclude il post – pensiamo che qualsiasi battaglia fatta in favore dei lavoratori sardi sia una giusta battaglia, qualsiasi sia il prezzo da pagare. Abbiamo già dimostrato, più volte, di non aver paura di affrontare la repressione per il nostro impegno militante, e continueremo a lottare al fianco dei lavoratori sardi, contro qualunque sfruttatore, contro qualunque azione repressiva. Per questo, per rinnovare il nostro sostegno ai pastori e ai tanti manifestanti indagati solo per aver combattuto una battaglia giusta, invitiamo tutti i cittadini sardi a sostenere le azioni di solidarietà che si svolgeranno nel prossimo periodo in tutta la Sardegna”.