Interessano quasi 550mila famiglie sarde, con una spesa media di 291 euro (97 euro pro capite) i saldi invernali al via il 4 gennaio in tutta la Sardegna. Sono queste le stime di Confcommercio, secondo cui si tratta “di un evento molto atteso nonostante le promozioni proposte dagli esercenti durante l’arco dell’anno. L’opportunità di trovare capi di abbigliamento, calzature e accessori a prezzi scontati non lascia mai indifferenti. I saldi coinvolgeranno il 75% delle famiglie residenti (548mila su 730mila dati Istat 2018). Nella nostra regione la spesa media attesa è più bassa di quella del resto d’Italia, 291 euro anziché 324 euro”.

“Questo dipende – afferma il presidente di Confcommercio Sardegna, Nando Faedda – non solo dal reddito medio pro capite, poco sopra i 17mila euro (dati Mef 2017) ma anche dall’età media, superiore ai 46 anni, quindi con una propensione agli acquisti leggermente inferiore rispetto alle regioni con popolazioni residenti più giovani come la Lombardia che vanta redditi maggiori, vicini ai 25mila euro”. L’invito di Confcommercio ai consumatori è di prediligere gli acquisti nei negozi di vicinato. “Questa scelta significa scegliere colori e tendenze dei prodotti di moda, toccare con mano la qualità, provare e trovare le taglie e le misure giuste, il tutto comodamente ‘sotto casa’, a prezzi molto competitivi e senza attese di un corriere o di dover ricorrere a procedure di reso. Senza contare che gran parte dei prodotti acquistati online arrivano a destinazione con pacchi e imballaggi che dovranno essere smaltiti. Per questo abbiamo apprezzato l’introduzione della web digital tax per i colossi del web che vendono in Italia e ne auspichiamo una regolamentazione comune da parte della Ue”, conclude Faedda.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo – ricorda Confcommercio – è importante ricordare alcuni principi. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. Prova dei capi: non c’è obbligo,è rimesso alla discrezionalità del negoziante. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate.