Un comandante del gruppo paramilitare iracheno filo-iraniano Hashed Al Shaabi è stato ucciso nella notte tra venerdì e sabato in un raid aereo statunitense a nord di Bagdhad: lo riporta la tv di Stato irachena senza citare il nome del comandante preso di mira.

Il raid giunge all’indomani dell’attacco Usa vicino all’aeroporto di Bagdhad in cui è morto anche il generale iraniano Qassem Soleimani, capo delle forze speciali delle Guardie Rivoluzionarie.

Intanto, decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Teheran in una manifestazione di protesta contro i “crimini” degli Usa, dopo l’attacco con un drone in cui è morto il generale iraniano Soleiman.

Secondo il presidente Usa, il generale doveva essere ucciso prima. “Ha ucciso o ferito gravemente migliaia di americani durante un lungo arco di tempo e stava complottando per ucciderne molti altri… ma è stato preso!”: ha twittato Donald Trump, secondo cui Soleimani “è stato direttamente e indirettamente responsabile per la morte di milioni di persone, compreso un grande numero di manifestanti uccisi di recente nello stesso Iran”. “Doveva essere fatto fuori molti anni fa!”.

Dopo il raid aereo in cui e’ rimasto ucciso il generale Soleimani, gli Stati Uniti hanno deciso di inviare altri 3.500 soldati in Medio Oriente. Lo hanno riferito tre funzionari della Difesa e un ufficiale militare a Nbc News. Le nuove truppe saranno dispiegate in Iraq, Kuwait e altre parti della regione in risposta alle minacce giunte dopo la morte del generale.

Gli Usa “devono cominciare a ritirare le loro forze dalla regione islamica da oggi, o cominciare a comprare bare per i loro soldati”:  ha affermato il vice capo delle Guardie della rivoluzione iraniane, Mohammad Reza Naghdi, citato dall’agenzia Fars. Naghdi ha aggiunto che “il regime sionista (Israele, ndr) dovrebbe fare le valigie e tornare nei Paesi europei, da dove è venuto, altrimenti subirà una risposta devastante dalla Ummah islamica”. “Possono scegliere – conclude l’ufficiale iraniano – a noi non piacciono gli spargimenti di sangue”.

In una nota, la Farnesina afferma che “gli ultimi sviluppi della situazione in Iraq sono molto preoccupanti”. “Negli ultimi giorni – rileva – abbiamo assistito ad una pericolosa escalation culminata nell’uccisione del Generale iraniano Soleimani. L’Italia lancia un forte appello perché si agisca con moderazione e responsabilità, mantenendo aperti canali di dialogo, evitando atti che possono avere gravi conseguenze sull’intera regione. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per assicurare la de-escalation e la stabilità”.

Il RAID USA – Le forze americane hanno ucciso a Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani, una delle figure chiave dell’Iran, molto vicino alla Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, e considerato da alcuni il potenziale futuro leader del Paese. Un raid, quello statunitense, condotto – secondo indiscrezioni – con un drone e ordinato da Donald Trump. E che rischia di far salire la già alta tensione fra Stati Uniti e Iran, ma anche in tutto il Medio Oriente. La reazione iraniana è immediata, con Teheran che paeral di “atto di terrorismo” e fa sapere che ci saranno ritorsioni.

“Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell’attacco della notte scorsa”, ha detto la guida suprema iraniana Ali Khamenei.

Da parte sua, il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha commentato: “L’atto di terrorismo internazionale degli Stati Uniti con l’assassinio del generale Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaida, è estremamente pericoloso e una folle escalation”. E poi: “Gli Stati Uniti si assumeranno la responsabilità di questo avventurismo disonesto”.

“Il generale Soleimani stava mettendo a punto attacchi contro diplomatici americani e personale in servizio in Iraq e nell’area”, afferma il Pentagono confermano il raid e assumendosene la responsabilità. “Il generale Soleimani e le sue forze Quds sono responsabili della morte di centinaia di americani e del ferimento di altri migliaia”, aggiunge il Pentagono, precisando che il generale iraniano è stato anche il responsabile degli “attacchi contro l’ambasciata americana a Baghdad negli ultimi giorni”. Il raid punta a essere un “deterrente per futuri piani di attacco dell’Iran. Gli Stati Uniti continueranno a prendere tutte le azioni necessarie per tutelare la nostra gente e i nostri interessi del mondo”, mette in evidenza il Dipartimento della Difesa.

Nell’attacco ha perso la vita anche Abu Mahdi al-Muhandis, il numero due delle Forze di mobilitazione Popolare (Hashd al-Shaabi), la coalizione di milizie paramilitari sciite pro-iraniane attive in Iraq.