Gli autotrasportatori potranno intervenire direttamente nella fase di definizione dei criteri della Convenzione sulla continuità territoriale, che dalla fine di luglio dovrà sostituire quella esistente. Parallelamente, per quanto riguarda i trasporti marittimi da e per la Sicilia saranno valutate entro la prossima settimana le possibilità concrete di utilizzo del Marebonus.

Sono le due ipotesi, scaturite oggi in un incontro a Roma, per attenuare l’impatto dei rincari sul costo del carburante a basse emissioni di zolfo che i traghetti devono utilizzare dall’1 gennaio e che hanno portato ad una stangata per i tir e i rimorchi, con la conseguente protesta degli autotrasportatori della Sardegna e della Sicilia. A darne notizia Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, subito dopo la riunione con il Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli e il Vice Ministro, Giancarlo Cancelleri.

Nel frattempo un incontro si sta tenendo in Regione Sicilia, mentre un nuovo confronto è stato fissato per la prossima settimana al Ministero. Per quanto riguarda la Sardegna il sindacato degli autotrasportatori ha deciso di prolungare lo stato di agitazione, mentre sulla Sicilia molto dipenderà dal confronto previsto per la serata con i rappresentanti della Regione.

Boeddu (Cgil): “Danno a sardi”

“Il problema delle emissioni di zolfo nel trasporto marittimo non è un argomento da sottovalutare. L’abbattimento delle emissioni di CO2 è un obiettivo da continuare a perseguire ma, assodato questo, è impensabile ed ingiusto che, ancora una volta, il rispetto di normative giuste vengano scaricate per la quasi totalità del costo a danno dei sardi”. Lo afferma il segretario della Filt-Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu, in occasione delle proteste per la stangata sul trasporto merci sui traghetti di inizio anno.

“Infatti, considerata la condizione di insularità è palese che, le persone ed in questo caso soprattutto le merci da e per la Sardegna si debbano spostare con le navi-traghetto ma, questo non può significare che l’intero costo delle norme varate per il rispetto dell’ambiente e contro l’inquinamento venga scaricato totalmente aumentando le tariffe sulle navi – osserva – Qualora non dovesse essere rimossa questa decisione ‘folle’ si verificherebbe l’ennesima ingiustizia a danno dei sardi sotto l’aspetto economico e sociale”.

Per questa ragione Boeddu auspica che “alla corretta decisione di abbattere le emissioni di zolfo da parte delle navi segua una norma che equamente ripartisca questo costo fra tutti i cittadini tramite la fiscalità generale e non solo nei confronti dei sardi con l’aumento delle tariffe. Qualora la politica non dovesse intervenire immediatamente la situazione che si verrebbe a creare sarebbe quella del conseguente aumento dei prodotti in uscita dalla Sardegna, mandando gli imprenditori fuori mercato, e l’aumento delle merci in ingresso mandando in tilt i bilanci familiari”.

Mit: “In campo per mediare”

“Occorre trovare un equilibrio tra le esigenze degli armatori e degli autotrasportatori. Analizzeremo le voci che stanno generando questo aumento e cercheremo come Governo di mettere in campo ogni possibile azione per diluirne in positivo gli effetti”. E’ qaunto afferma in una nota il viceministro dei Trasporti Giancarlo Cancelleri che, insieme alla ministra Paola De Micheli, ha incontrato i rappresentanti delle categorie degli autotrasportatori e degli armatori per fare il punto sull’adeguamento dei noli marittimi per tir e rimorchi per effetto dei rincari sul carburante a basse emissioni di zolfo.

“Spero che il blocco non si trasformi in un boomerang per l’economia della Sicilia e della Sardegna, per questo motivo – ha aggiunto Cancelleri – lancio un appello a sospendere il blocco stradale davanti ai porti, il governo è per il buon esito della vicenda e stiamo già lavorando alla soluzione da portare all’incontro della prossima settimana”.

L’incontro, fanno sapere dal Mit, ha avuto come obiettivo principale quello di “cominciare a vagliare tutte le possibili proposte per sostenere il settore del trasporto merci e il suo ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’economia del paese soprattutto per gli spostamenti verso le isole maggiori. Tutto ciò rispettando allo stesso tempo le esigenze degli stessi armatori per un rincaro imposto loro dagli investimenti che hanno dovuto affrontare per convertire le navi ai dettami normativi della direttiva comunitaria”.