L’Assessorato degli Affari generali e Personale della Regione non ha più un direttore generale. “Vacante”, c’è scritto nel portale della Ras, nella casella fino a pochi giorni fa occupata da Carmine Spinelli, già a capo – prima di arrivare nell’Isola – del dipartimento minoranze linguistiche di Palazzo Chigi. In carica nell’Assessorato guidato da Valeria Satta dal 26 settembre al 31 dicembre 2019, e prorogato come tutti gli altri dg della Regione fino al 30 giugno prossimo, Spinelli ormai è fuori.

“Basta guardare il sito”, si è limitato a confermare l’ormai ex dg che ha preferito non parlare dei motivi che l’hanno spinto a lasciare. “Non mi risulta sia già dimissionario – ha chiarito invece l’assessora Satta – quindi non posso commentare nulla”. Ad ogni modo, secondo indiscrezioni, i rapporti dell’ex dg con la Giunta si sarebbero raffreddati dopo l’approvazione in Consiglio regionale della legge che, in riferimento alla normativa nazionale, allarga il campo dei criteri richiesti per ingaggiare i manager in Regione, di fatto ampliando la platea dei papabili. L’Assessorato al Personale controfirma i decreti di nomina di tutti i dg, e Spinelli avrebbe deciso di lasciare prima di apporre la sua sigla sotto le proroghe. Insomma, dopo le polemiche prenatalizie sollevate in particolare dai Progressisti – con un’ultima seduta del Consiglio terminata a mezzanotte per approvare la leggina sui dg – nella legislatura a guida centrodestra si conferma particolarmente spinosa la questione delle nomine.

Intanto, proprio i Progressisti hanno presentato “un’interrogazione che intende far luce su possibili violazioni da parte dell’amministrazione regionale in materia di organizzazione delle strutture burocratiche regionali e attribuzione degli incarichi di responsabilità, imparzialità dell’azione amministrativa, lesione dei diritti dei lavoratori, della loro sicurezza e salute”. Il primo firmatario, Gianfranco Satta, chiede in particolare “se siano stati contrattualizzati dirigenti esterni pur avendo in disponibilità interni con curricula adeguati, determinando così un ingiustificato incremento delle spese a carico del bilancio Regionale”, e se “nelle procedure di nomina siano stati acquisiti i necessari pareri sulla regolarità amministrativa delle relative deliberazioni della Giunta regionale”.