Il Grig (il Gruppo d’Intervento giuridico onlus) non ci sta. Il disegno di legge regionale che vorrebbe più cemento nelle coste della Sardegna “svilisce l’ambiente e il paesaggio”.

Pertanto, con una nota, il Grig intende denunciare e renderlo noto anche alla classe politica.

“La Sardegna, il suo mare e le sue coste, sono un patrimonio dei sardi, degli italiani, dell’umanità. Un valore inestimabile per la sua natura, la sua storia, la sua cultura millenaria, da conservare e tramandare alle generazioni future. Eppure tale ricchezza è continuamente messa in pericolo, e consumata un pezzo per volta, da interessi che guardano solo al presente, e solo ai vantaggi per pochi”.

“In nome dei profitti derivanti dallo sfruttamento del turismo – continua la nota – si riducono e sviliscono l’ambiente e il paesaggio, imboccando una strada che non può che portare alla progressiva distruzione di quella bellezza  che attira  i turisti  di tutto il mondo, e che rende i sardi fieri della loro terra. Prima che il provvedimento ottenga l’approvazione del Consiglio Regionale, chiamiamo il mondo della politica, della cultura, dell’impegno civico della Nazione a mobilitarsi perché le coste della Sardegna non vengano ulteriormente umiliate e ferite da disposizioni ad alto rischio di incostituzionalità”.

“Chiediamo – incalza il Grig – che siano rispettati i vincoli di inedificabilità della fascia costiera, in particolare dei 300 metri dalla battigia, che da decenni difendono le coste della Sardegna, previsti  anche dal Piano Paesaggistico Regionale, per ottenere uno ‘sviluppo sostenibile’, un effimero ritorno economico per alcune categorie”.

“Mentre il mondo si infiamma per il rischio, sempre più imminente, di un disastro ambientale per il dissennato sfruttamento delle risorse comuni, tanto preziose quanto limitate, e la politica ufficiale si erge a  paladina delle disperate richieste dei giovani che guardano con angoscia al proprio futuro, nelle aule delle Pubbliche Amministrazioni si continua a perseguire una visione miope e particolaristica. E’ ora di cambiare profondamente modello, e tutelare fino in fondo le coste della Sardegna. Tutelare l’ambiente, il Paesaggio, la memoria vuol dire salvare il futuro delle persone” conclude la nota del Grig.