“Sono stati accomunati dall’amore per la libertà ma anche dallo stesso destino”. Così Stefania Craxi, in un’intervista a un noto quotidiano sardo, ricorda le visite a Caprera sulla tomba di Giuseppe Garibaldi del padre Bettino, ex leader del Psi.

“Un rapporto – spiega Stefania Craxi, a proposito del legame del padre con la Sardegna  – che vuole dire essenzialmente Giuseppe Garibaldi e l’isola di Caprera. La mia secondogenita si chiama Anita, e non per caso”. E aggiunge: “La sua era una passione vera, dettata non solo dalla ammirazione per le gesta dell’Eroe dei due mondi ma lo amava anche perché Garibaldi era un socialista umanitario. Aveva una passione sincera per quel senatore di Ozieri che si presentava con il poncho in Senato, che parlava di povertà, di diritti, che era l’alfiere della Lega per la libertà, che propugnava la parità tra uomo e donna, che si batteva per i comuni, che voleva l’elezione dei magistrati. La cosa paradossale è che sono due uomini vissuti in due epoche diverse ma che il destino ha accomunato. Entrambi amanti della libertà, entrambi riposano in due tombe che il mare separa dall’Italia, entrambi in esilio in Tunisia perché anche Garibaldi dopo la morte di Anita se ne andò in Tunisia, e ancora oggi si può visitare la casa”.